domenica 31 gennaio 2010

Statue di Madonne a Venezia


Le statue di Madonne a Venezia sono numerose all'interno delle chiese. Ma alcune statue di Madonne sono visibili anche all'aperto, in luoghi diversi di Venezia. La città è stata tradizionalmente cristiana anche se la Serenissima ha sempre rivendicato la propria autonomia dalla Chiesa di Roma negli affari di stato. La Repubblica di Venezia ribadì sempre di essere uno stato laico di religione ufficiale cristiana. Per questo ed altri motivi la Serenissima entrò in contrasto più di una volta con il Papa al punto di subire alcune scomuniche, in seguito rientrate. Dicevamo che comunque Venezia è stata nei secoli una città devota alla Madonna per cui non ci deve stupire il fatto di vedere in giro per la città alcune statue della Vergine Maria. Tali sculture venivano normalmente posizionate sugli angoli dei giardini di proprietà dei nobili. La Madonna viene sempre rappresentata con il bambino Gesù in braccio, a volte entrambi i personaggi delle sculture presentano sulla testa delle corone, spesso ai loro piedi è posto un fanale. La caratteristica comune di queste opere è che esse venivano "protette" dalle precipitazioni atmosferiche da degli ombrelli che potevano avere forma rotonda o quadrata. Le statue di Madonne che si vedono nelle foto sono visibili, dall'alto verso il basso: tra Salizzada Santa Giustina e Ramo al Ponte S. Francesco; lungo Fondamenta delle Erbe o Van Axel, vicino al palazzo omonimo; all'angolo del giardino di Palazzo Giustiniani, ben visibile da Ponte Trevisan nei pressi della Fondamenta delle Zattere (altre statue di Madonne sono posizionate lì vicino); all'angolo tra Rio Grimani e Rio della Misericordia. Queste immagini servono solo come esempi poichè ci sono numerose altre statue di Madonne poste in altre contrade di Venezia.




sabato 30 gennaio 2010

Campanile e Campo San Boldo


Il Campanile e il Campo San Boldo si trovano a Venezia nel sestiere di San Polo. Il nome S. Boldo deriva dalla storpiatura di S. Ubaldo. Campo San Boldo è uno dei luoghi più curiosi di Venezia perchè vi si può vedere il caratteristico campanile mozzo (così simile a quello esistente a Santa Margherita), mentre la antica chiesa non esiste più. Vediamo di raccontarne brevemente la storia. La Chiesa di S. Boldo venne edificata nel 1088 grazie ad un lascito delle famiglie Tron e Zusto, e venne inizialmente intitolata a Sant'Agata. La chiesa fu distrutta da un incendio nel 1105 ma poi ricostruita ed ampliata due secoli dopo, quindi ristrutturata ancora nel 1739. La Chiesa di San Boldo venne chiusa nel 1806 ed abbattuta nel 1826 per far costruire delle case nuove. La cuspide con la cella campanaria del Campanile di S. Boldo venne eliminata nel corso dell'ottocento. Di fronte al Campanile di S. Boldo esisteva il grande Palazzo Grimani che fu anch'esso abbattuto nei primi anni dell'800, al suo posto vi è attualmente un campo da tennis privato. Vista la distruzione perpetrata in questo luogo, si può solo immaginare quanto potessero essere diversi gli edifici che circondavano Campo San Boldo due secoli fa e quanto è andato irrimediabilmente perso come arte ed architettura. L'unico testimone dei bei tempi andati è il campanile mozzo che attualmente nei suoi piani ospita delle abitazioni private, sulla cui base rimane ancora un capitello tristemente spoglio (vedi foto). In Campo S. Boldo si può ancora ammirare una bella vera da pozzo, mentre la vista migliore la si può avere dal vicino e tipico ponte storto. Nelle vicinanze di Campo S. Boldo aveva la propria sede fino agli anni '80 del secolo scorso un "fitta-battelle", ossia un noleggio di barche a remi, principalmente sandoli e caorline che servivano per il trasporto su acqua a Venezia. La fermata del vaporetto più vicina per arrivare in Campo San Boldo è "S. Stae" (linea 1).





venerdì 29 gennaio 2010

Dolci di Carnevale a Venezia


I dolci di carnevale a Venezia sono tre: i galani, le castagnole e le frittelle. Tra i dolci di carnevale a Venezia i più graditi sono forse le frittelle. Esse possono essere di tre tipi: le classiche frittelle veneziane, le frittelle ripiene di zabaione e quelle con la crema (chantilly). I dolci di carnevale si mangiano a Venezia solo in un limitato periodo di tempo e forse per questo il loro sapore è caratteristico e tanto atteso. Durante le feste dei bambini questi dolci non possono mancare, perchè essi ne sono veramente golosi, ma anche gli adulti ne sono molto attratti. I dolci di carnevale a Venezia si preparano a volte in casa, ma più spesso si comprano già fatti, le buone pasticcerie a Venezia non mancano! Quella dove probabilmente si mangiano i migliori dolci di carnevale è la Pasticceria Tonolo in contrada San Pantalon (Dorso Duro, tel. 041 5237209). In questo periodo al suo interno ci sono deliziose frittelle e gustosi galani, mentre le castagnole, che hanno la forma di una pallina, vengono preparate per lo più in casa. Questi dolci vanno letteralmente a ruba e state sicuri che verso sera sulle vetrinette del bancone non ne troverete più. La Pasticceria Tonolo viene letteralmente presa d'assalto nelle mattine dei giorni festivi per via delle sue golosità: aspettatevi delle lunghe code e attendete con pazienza, ne vale la pena. Un altro buon locale dove trovare i dolci di carnevale a Venezia è la pasticceria Bonifacio (vicino a San Marco, in Calle degli Albanesi), che forse è più conosciuta per le sue ottime pizzette. Anche la pasticceria Didovich in Campo Santa Marina gode di grande notorietà. Mentre le pasticcerie più famose a Venezia sono probabilmente quelle raffinate gestite dalla famiglia Rosa Salva. Le frittelle quest'anno costano 1,00-1,10 euro l'una, mentre due etti di galani costano 5,00 euro. Nelle foto vedete i dolci di carnevale esposti sulle vetrinette della pasticceria Tonolo. Secondo voi, potevo andarmene dopo aver scattato le foto senza assaggiare delle frittelle e dei galani? (Devo ammettere che non ho resistito alla tentazione!). Chiedo infine la vostra collaborazione: quali sono le vostre pasticcerie preferite a Venezia? Quali potreste consigliare agli altri lettori?



giovedì 28 gennaio 2010

Superati i 30.000 Visitatori!


Ieri sono stati superati i 30.000 visitatori di questo blog, a partire dalla data della sua creazione. Qualcuno potrà anche sorridere, perchè sa che alcuni blog hanno quei visitatori in una settimana. Io però mi rendo conto che il blog è ancora giovane (ha un anno e mezzo di vita, come un bebé!), e non è ancora molto conosciuto. Ho scelto di scrivere un post per "celebrare" questi 30.000 visitatori non a caso. Questa cifra è infatti la metà degli abitanti di Venezia, pochi o tanti che siano, ma che comunque rappresentano la vera anima di questa città. Seguono quindi alcune statistiche: i lettori nell'ultimo mese sono stati in media 183 al giorno, risultando perciò più che triplicati rispetto al mese di agosto scorso. I 2/3 dei visitatori del blog sono italiani, il restante 1/3 vede tra i lettori più assidui francesi, americani, inglesi, tedeschi ma anche belgi, canadesi, svedesi ed estoni. I fedelissimi lettori in lingua francese, les amoureux de Venise, sono il gruppo "straniero" più numeroso. Ad essi e ad alcuni fedeli lettori dall'Italia (che condividono con me l'amore per Venezia) è dovuta la maggior parte dei preziosi commenti che arricchiscono e completano i vari articoli. Vorrei ringraziare tutti, ma proprio tutti i lettori, per la costanza con la quale seguono questo blog. Io cerco di aggiornarlo con frequenza, anche se non è sempre facile trovare degli argomenti interessanti per tutti, si rischia sempre di scontentare qualcuno. Per questo motivo vi chiedo gentilmente di scrivere commenti, ma anche (se vi è piaciuto l'articolo) di cliccare sul bottone presente alla fine di ogni post (Raccomandalo! - Signalez-le! - Recommend it!) e che verranno segnalati come "Articoli popolari" sulla colonna a sinistra del blog. Solo così potrò sapere se i post sono stati di vostro gradimento, permettendomi di scrivere di più su quell'argomento ed eventualmente di approfondirlo. Potete anche richiedermi gli articoli di vostro interesse che vorreste vedere pubblicati sul blog. I lettori che seguono quotidianamente il blog sono qualche decina, al momento di scrivere sono però solo 17 i "fedelissimi" che sono registrati su Google Friend Connect (vedi colonna a sinistra del testo), chiedo quindi gentilmente ai più "timidi" di registrarsi. Questo utile servizio gli darà la possibilità di sapere quando viene postato un nuovo articolo e di cliccare il bottone alla fine del post (di cui ho parlato prima). Allora confido nella vostra collaborazione, il prossimo post simile lo scriverò tra qualche mese quando i visitatori saranno arrivati a quota 60.000, come gli abitanti che con coraggio resistono a vivere in questa meravigliosa e incomparabile città che noi tutti amiamo: Venezia.

Grazie a tutti! Merci à tous! Thanks to all!

Fausto

mercoledì 27 gennaio 2010

Neve a Venezia: 26 Gennaio 2010


La neve a Venezia del 26 gennaio 2010 non è caduta copiosa come nelle nevicate precedenti. La neve a Venezia ha cominciato a cadere intorno alle ore 11,30 del mattino ed ha terminato alle 3 del pomeriggio. In alcuni momenti la nevicata era intensa ma non ha stratificato per le strade di Venezia, si è accumulata solo sui tetti, sulle piante e naturalmente sulle gondole. Per scattare le mie foto questa volta ho fatto una passeggiata nella zona intorno a Piazzale Roma dove nelle vicinanze dei Giardini Papadopoli era maggiore la possibilità di vedere la coltre bianca della neve. Questa nevicata, per la brevità della sua durata, non ha provocato particolari disagi. Nel giro di qualche ora, a causa di un innalzamento della temperatura infatti la neve si è completamente sciolta. Prendiamo comunque atto che questa è già la terza nevicata a Venezia nel giro di poche settimane e già questo è un fatto al di fuori della norma. La neve in questa città fa sempre un certo effetto, ma sicuramente le persone anziane che vivono a Venezia poco gradiscono questo tipo di precipitazione. "Che cada tutta in montagna!", sarà il commento scherzoso dei vecchi veneziani alla domanda se a loro piace la neve. Non si può certo biasimarli, la neve provoca problemi agli spostamenti delle persone a Venezia, ma gli anziani rischiano ancor di più di fare dei pericolosi scivoloni, purtroppo.








martedì 26 gennaio 2010

Forte di Sant'Andrea


Il Forte di Sant'Andrea si trova nella laguna di Venezia ed è localizzato nella omonima isola, tra la Certosa e le Vignole a nord, e il Lido a sud. Il Forte di Sant'Andrea fu progettato da Michele Sanmicheli e terminato nel 1545. Esso venne costruito in sostituzione di un forte più antico che si chiamava Castelnuovo. Il compito del Forte di Sant'Andrea era quello di impedire l'accesso a Venezia a eventuali navi nemiche. Se le imbarcazioni straniere avessero cercato di forzare questo blocco sarebbero state affondate inesorabilmente dalle decine di cannoni predisposti a pelo d'acqua lungo i bastioni del Forte di Sant'Andrea. Questa potente fortificazione era sempre presidiata dai soldati e dagli artiglieri della Serenissima, ma la guarnigione veniva ulteriormente rinforzata nei periodi di guerra. Inoltre, quando Venezia era in belligeranza, tra il Forte di Sant'Andrea ed il Lido veniva collocata una grossa catena di metallo che proibiva l'entrata alle navi nemiche. Nel Forte di Sant'Andrea si registrò un solo episodio bellico (nel 1797) che vide l'affondamento della goletta "Liberateur d'Italie" che cercava di forzare il blocco imposto dai veneziani. Il Forte di Sant'Andrea è stato presidiato dai lagunari fino a qualche anno fa ma poi abbondonato. In seguito sono stati eseguiti dei lavori di restauro che hanno consentito un ottimo recupero di questo forte storico. La visita al Forte di Sant'Andrea è consentita ed è gratuita, anche se bisogna fare attenzione quando si passa lungo i camminatoi più alti che sono scivolosi. Dalla terrazza posta sul "Mastio", che è il bastione centrale del Forte di Sant'Andrea, si gode una bellissima vista del Lido e della laguna circostante. Sempre sulla facciata del Mastio sono visibili tre enormi teste di marmo (vedi foto). Non ci sono vaporetti di linea per arrivare al Forte di Sant'Andrea: ci si può arrivare solo con mezzi propri, ma la visita ne vale sicuramente la pena.








lunedì 25 gennaio 2010

Fontego dei Tedeschi


Il Fontego dei Tedeschi si trova a Venezia, molto vicino al Ponte di Rialto. Il Fontego dei Tedeschi fu ricostruito nel 1508 a causa di un incendio che distrusse il precedente edificio nel 1505. I lavori furono condotti dagli architetti Scarpagnino e Spavento che progettarono la facciata di questo palazzo in stile rinascimentale, mantenendo però alcuni tratti dell'antica costruzione veneto-bizantina quale il porticato con riva che si affaccia sul Canal Grande. Questo fontego o "fondaco" serviva per stoccare le merci che venivano commerciate dai tedeschi a Venezia. La posizione dell'edificio di fronte al Mercato di Rialto era strategica in tal senso e favoriva gli scambi. I tedeschi erano numerosi a Venezia già nel '200 per cui non deve stupire che a loro fosse assegnato un edificio così grande, la cui superficie interna è infatti attualmente di circa 10.000 metri quadrati. Questa costruzione oltre al piano terra è dotata di ben quattro piani (contando anche il mezzanino) e al giorno d'oggi viene ancora utilizzata come sede centrale delle Poste di Venezia. Tuttavia il Fontego dei Tedeschi è stato aggiudicato alla famiglia Benetton tramite un'asta svolta nel settembre 2008 per la somma di 53 milioni di euro. Quindi nel prossimo futuro le Poste centrali di Venezia dovranno trovare un'altra sede in città, mentre la nuova destinazione d'uso del Fontego dei Tedeschi è ancora sconosciuta. Ci auguriamo che questo storico edificio non venga trasformato in un emporio o peggio ancora in un altro albergo, ma possa diventare uno spazio utile per la città. L'edificio ha due entrate, quella principale si trova in Salizzada del Fontego dei Tedeschi (nel sestiere di San Marco al numero 5554) mentre quella secondaria è localizzata in Calle del Fontego dei Tedeschi. Entrambe le entrate conducono ad un vasto cortile interno selciato con mattonelle in cotto disposte a spina di pesce. Questo era il tipo di pavimentazione in uso a Venezia prima che venissero introdotti i masegni in trachite. Al centro del cortile coperto (nel 1937) si può vedere una bella vera da pozzo in marmo bianco con carrucola. Ai piani superiori ci sono dei loggiati che si sviluppano nei tre piani e in tutto il perimetro. Tra di essi è collocato un bell'orologio antico e una scritta che conferma che i lavori di costruzione dell'edificio furono svolti durante il sesto anno del mandato del doge Leonardo Loredan (vedi foto). E' possibile salire fino al primo piano per avere una miglior visuale del cortile e dei piani superiori. L'orario di apertura delle Poste centrali di Venezia (e quindi l'accesso al Fontego dei Tedeschi, che è gratuito) è dalle 8,00 alle 19,00 dal lunedì al sabato. Il pontile del vaporetto più vicino al Fontego dei Tedeschi si chiama "Rialto" (linea 2), scendendo dal quale si può arrivare alle Poste centrali senza dover attraversare nessun ponte.





domenica 24 gennaio 2010

Ammaina Bandiera in Piazza San Marco


La cerimonia dell'ammaina bandiera in Piazza San Marco viene effettuata al tramonto di ogni domenica o giorno festivo (non ha quindi un orario fisso). L'ammaina bandiera ha luogo presso i tre pili che si trovano di fronte alla Chiesa di San Marco. I pili sono in bronzo e sono opera di Alessandro Leopardi (1505). Ai tempi della Serenissima sventolavano sui pennoni tre gonfaloni con il leone di San Marco. A partire dal 1866, anno in cui Venezia fu annessa dall'Italia, sui pennoni laterali furono poste due bandiere tricolori. Infine da quando l'Italia fa parte della Comunità Europea sventola su di un pennone la bandiera blu con stelle gialle che ne è il simbolo. L'ammaina bandiera un tempo era più spettacolare perchè veniva eseguita da un drappello di lagunari (o anche di altri corpi militari), con l'ausilio dei Vigili del Fuoco. Attualmente tutto è stato ridimensionato e la cerimonia risulta senza dubbio meno ufficiale. I vigili urbani delimitano la zona e la tengono sgombra da curiosi e turisti, mentre un addetto da sopra una scala scioglie le bandiere, le ammaina e le porge ad un'altra persona che le depone su tre casse pronte per la prossima occasione. L'ammaina bandiera in Piazza San Marco dura una decina di minuti circa poi i vigili urbani ripristinano la normale circolazione. Al termine della breve cerimonia, con una bella giornata di sole, si potranno vedere oltre l'Ala Napoleonica e le Procuratie Vecchie gli ultimi bagliori del tramonto.




sabato 23 gennaio 2010

Corte di Casa Manin


La corte di casa Manin è privata e si trova al termine del Ramo Astori, nel Sestiere di San Polo, non lontano da Campo Sant'Agostin e dalla pietra dell'infamia di Baimanonte Tiepolo. In realtà si tratta della corte della casa in cui è nato Daniele Manin (Venezia 1804 - Parigi 1857), che assieme a Niccolò Tommaseo seppe cacciare e poi resistere agli austro-ungarici nel periodo 1848/49. Questo grande patriota veneziano abitava infatti, durante l'insurrezione di Venezia, in una casa affacciata oltre il Rio di San Luca, con vista sul Campo San Paternian (ma che adesso è intitolato appunto a Manin, con un suo monumento). Sono passato per la casa natale di Manin decine di volte ma il portone di entrata era sempre chiuso. Esso è facilmente localizzabile perchè si vede una incisione commemorativa con il volto di Manin in bronzo posta al di sopra dell'entrata. Quando finalmente ho visto il portone aperto, non ho potuto resistere e sono entrato per curiosare e scattare qualche foto. La corte privata di casa Manin è piuttosto piccola, si vede una scala esterna scoperta che porta ai piani superiori e presenta alcuni archi che fanno accedere ad un sottoportico dal quale si intravede l'uscita della casa verso il canale. L'interno della corte ha numerose piante che le danno un aspetto un po' misterioso e sulla pavimentazione sono ancora evidenti i segni di una vera da pozzo che oggi purtroppo non c'è più (vedi foto). Chissà quando avrò l'opportunità di vedere ancora la corte privata di casa Manin, almeno adesso ne ho le immagini che con piacere voglio condividere con i lettori del blog.






venerdì 22 gennaio 2010

Libreria Acqua Alta


La Libreria Acqua Alta si trova a Venezia, in Calle Lunga Santa Maria Formosa 5176, nel sestiere di Castello. Il proprietario della Libreria Acqua Alta si chiama Luigi Frizzo ed è una persona simpatica e sempre disponibile ad aiutare i clienti che cercano dei libri in particolare. L'esterno della Libreria Acqua Alta consiste in alcuni banchetti posizionati in Campiello del Tintor, sui quali sono sistemati dei libri su Venezia. Sempre all'esterno fa sorridere la scritta in inglese su di un cartello che ci accoglie vedendo la Libreria Acqua Alta: "Welcome to the most beautiful Book Shop in the World". Già sulla soglia della Libreria Acqua Alta ci si accorge che non è una libreria come le altre. Si vedono libri disposti ovunque, apparentemente alla rinfusa (ma non è così), ma anche su scaffali, dentro a delle vasche da bagno e perfino dentro ad una gondola! Sono disponibili libri scritti in italiano ed in altre lingue, e sono in vendita dei vecchi fumetti usati a prezzi accessibili. La Libreria Acqua Alta termina su un portone con la dicitura "Uscita di Sicurezza - Fire Exit", il quale va a finire su di un canale. Da tale portone è scivolata in acqua la scorsa estate una ragazza che è stata la sfortunata protagonista di un bagno imprevisto a Venezia. Per ironia della sorte, quando arriva veramente l'acqua alta a Venezia, questa libreria si trova nei guai. Essendo questo locale situato sotto il piano stradale, in caso di acqua alta si troverà allagato e subirà dei danni, perchè ci finirà a mollo una grande quantità di libri. La Libreria Acqua Alta è aperta dalle 9,00 alle 19,30 con orario continuato durante tutta la settimana ed ha il seguente numero di telefono: +39 041 2960841. Per arrivare a piedi alla Libreria Acqua Alta da Rialto si deve seguire le seguente direzione: Campo San Bartolomeo, Calle della Bissa, Salizzada San Lio, dopo 200 metri circa girare a sinistra per Calle del Mondo Novo, attraversare Campo Santa Maria Formosa ed entrare in Calle Lunga Santa Maria Formosa. Sulla sinistra, dopo circa 150 metri, sarà visibile la Libreria Acqua Alta. Vedo questa libreria due volte al giorno, cioè quando vado e ritorno dal mio lavoro ad Alloggi Barbaria, che è distante solo 5 minuti a piedi da lì.






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