martedì 3 novembre 2009

Colombi a Venezia


I colombi a Venezia si vedono praticamente ovunque, nei campi, nelle corti, sui tetti e naturalmente in Piazza San Marco. I colombi a Venezia sono della specie Columba livia e sono i tipici piccioni di città che si possono osservare in tanti altri posti d'Italia. I colombi a Venezia suscitano sentimenti opposti: c'è chi li ama e chi li detesta. Le persone a cui piacciono i colombi mai rinuncerebbero alla classica foto mentre gli si dà da mangiare in Piazza San Marco. La gente che non gradisce la presenza dei colombi a Venezia precisa che tali volatili a volte sono veicolo di malattie quali la salmonella e che con il loro guano imbrattano i monumenti ed i palazzi della città. Negli ultimi decenni il Comune di Venezia ha cercato di ridurre la popolazione dei colombi prima tramite la cattura e l'abbattimento di esemplari vecchi o malati, poi mescolando al loro mangime dei prodotti anticoncezionali. Visto il super affollamento di colombi a Venezia al giorno d'oggi i risultati sembrano essere deludenti. Nel corso degli ultimi anni è stato scontro aperto tra animalisti e non sulla questione dei colombi a Venezia, e l'aspro dibattito è ancora in atto. Fino a qualche anno fa esistevano in Piazza San Marco ed in Piazzetta delle bancarelle che vendevano ai turisti grano da dare ai piccioni. Questi poi si scattavano le tipiche foto ricordo, contornati da decine di colombi, con lo sfondo della Chiesa di San Marco. Attualmente le cose sono cambiate, e, a seguito di una ordinanza comunale, le bancarelle non ci sono più. Inoltre chi dà da mangiare ai colombi a Venezia rischia di essere sanzionato dai vigili urbani, non solo in Piazza San Marco, ma anche nel resto della città. I colombi a Venezia sono una specie animale perfettamente integrata all'ambiente urbano. Si può vederli ormai anche sui tavolini dei bar (vedi foto sotto) e ciò dimostra quanto sia diminuito il loro timore per l'uomo. Il periodo designato per la riproduzione dei colombi è quello primaverile. Allora è scena abituale sui campi di Venezia vedere i maschi fare la "ruota" corteggiando le femmine. Queste poi sceglieranno il maschio più prestante e si uniranno in coppia, costruendo assieme il loro nido. La femmina di colombo depone di solito due uova che vengono covate dai genitori alternandosi. In meno di tre settimane i pulcini vedono la luce e per le prime settimane saranno dipendenti dai genitori. La vita media di un colombo è di 5 anni. I veneziani chiamano sempre questi volatili "colombi", mentre i forestieri spesso usano il sinonimo "piccioni".





6 commenti:

Marshall ha detto...

Infatti qui a Milano si usa chiamarli più comunemente "piccioni".
Qui da noi "piccione" è anche sinonimo di una persona poco avveduta, non scaltra ecc.ecc... Non so se vale anche li da voi.
Saluti.
Mario

Fausto ha detto...

Mario: So che nella maggior parte d'Italia essi vengono chiamati "piccioni", anche gli americani li chiamano "pigeons". Ma il suo nome latino "Columba livia" mi conferma che il nome più corretto per definire tali volatili sarebbe "colomba". Sono comunque dei sinonimi e la questione non è poi così importante. A Venezia non si dice "piccione" riferendosi ad una persona poco furba. Tuttavia si usa una frase dialettale: "Xe pòco descantà", vale a dire "E' poco sveglio".
Ciao.

marshall ha detto...

Fausto,
ho fatto un primo giro alla scoperta di venezia con venezia.360maps. E' una città favolosa, dove mi piacerebbe vivere.
Calli, canali e ponti sono un sogno.

Mi sembra hai scritto che a Venezia ci sono 18 ponti. Forse tra i più importanti, perchè nella sola Salizada San Pantalon ne ho contati ben 5 solo lì.

Ho letto che Venezia ha solo 60.000abitanti. Sarebbe quindi logico suppore che ci sono tante case vuote o sfitte. Se ti va, aggiornaci la situazione.
Ciao.
Mario

Fausto ha detto...

Mario: Anche per me è stata una bella scoperta l'uso di
http://venezia.360map.it/
La possibilità di fare delle visite virtuali può aiutare le persone che vengono a Venezia nel pianificare i loro itinerari.
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No, non ci sono solo 18 ponti. A Venezia se ne contano oltre 400.
Attualmente gli abitanti in centro storico sono meno di 60.000, le case sfitte sono migliaia. L'esodo dei veneziani verso la terraferma continua lentamente ma sembra inarrestabile. Senza dei provvedimenti politici solleciti, in qualche decina d'anni Venezia sarà ridotta come una moderna Pompei: completamente svuotata dei
suoi abitanti.
Ciao.

Mashall ha detto...

Fausto,
ho fatto l'attraversamento del Ponte di Rialto e girovagato per Piazza San Marco: che bellezza!

Per salvare Venezia da spopolamento e degrado non c'è altra strada che farla diventare punto franco: esenzione fiscale totale per chi decide di venire a stabilirsi a Venezia e tiene la casa in perfetto stato di manutenzione. E dato che le tasse assorbono il 43 percento di ciò che si produce, sarebbe un gran bell'incentivo. Vedresti quanti zomperebbero lì. Caspita, ci verrei anch'io.
In ogni caso, questa sarà l'unica strada percorribile. Non c'è altro mezzo, se non si vorrà veder morire Venezia.
Guarda cosa fece Cosimo I De Medici per "inventarsi" Livorno. Niente tasse di alcun genere a chi andava a costruir casa in quei terreni acquitrinosi. E così, da una palude nacque Livorno, la "Venezia Nuova".
Una breve storia è riprodotta sul mio blog.
Ciao.
Mario

Fausto ha detto...

Mario: E' bello visitare Venezia con questi mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione al giorno d'oggi!
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La soluzione che proponi tu per salvare Venezia dallo spopolamento è probabilmente la migliore tra quelle che ho sentito di recente. Purtroppo tali misure eccezionali devono essere approvate dai politici. A noi semplici cittadini resta la speranza che vengano prese delle decisioni al più presto. Altrimenti il futuro di Venezia e dei suoi abitanti sarà segnato.
Ciao.

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