Un crocifisso in gondola lo si può vedere a Venezia da alcuni giorni. Il crocifisso lo ha messo nella propria gondola Marco Zanon, gondoliere che lavora nello stazio del Molo di San Marco. Le polemiche conseguenti alla decisione della CEDU (Corte Europea per i Diritti dell'Uomo) non si erano ancora placate che Marco Zanon ha installato sulla prua della sua gondola una statuetta in ottone di Cristo che sorregge la croce. Ne hanno scritto diffusamente i giornali locali, con tanto di commenti dei lettori, alcuni favorevoli, altri contrari. Mi sono incuriosito alla notizia ed ho voluto "indagare" di persona. Allora sono andato presso i bancali di San Marco e ho chiesto ai gondolieri di vedere la gondola con il crocifisso in questione. Alla mia richiesta mi hanno detto che la gondola era coperta, ma cortesemente mi hanno presentato proprio Marco Zanon, un gondoliere alto, con il tipico cappello nero invernale dei gondolieri, che tiene sempre in bocca un sigaro. Seppure la gondola fosse coperta da un telo blu, in attesa di clienti, egli ha acconsentito molto gentilmente (e approfitto di questo post per ringraziarlo) di mostrarmi il crocifisso. Infatti ad una cinquantina di metri la sua gondola era ormeggiata tra alcune altre, Marco Zanon è salito a bordo ed ha messo il crocifisso sulla prua della sua gondola per consentirmi di fare delle foto. Devo ammettere che vedere il crocifisso al posto del leone di San Marco o di un vasetto di fiori fa un certo effetto. Ho approfittato della sua disponibilità per fargli alcune domande. ABB: "Perchè hai deciso di mettere il crocifisso sulla tua gondola?". MZ: "Mettendo il crocifisso ho voluto testimoniare le mie radici cristiane, a seguito della decisione del tribunale europeo che vieta di esporlo negli edifici pubblici e nelle scuole". ABB: "Pensi che il tuo gesto sia polemico?". MZ: "Ogni privato cittadino italiano è libero di esporre un simbolo cristiano, se lo vuole". ABB: "Come mai la tua azione ha avuto un così grande risalto mediatico?" MZ: "Personalmente non lo so, a me è sembrato di fare una cosa assolutamente normale, piuttosto sembra che i media abbiano voluto mettere in risalto questa notizia mentre dovrebbero parlare di più dei grandi problemi che l'Italia sta affrontando". Il gondoliere è stato veramente disponibile, non avendo alcun problema nel mostrare il crocifisso o nell'esporre le sue idee in modo convinto. Non sono poi molte le persone così schiette al giorno d'oggi.
2 commenti:
Fausto,
sono certo di interpretare anche il pensiero dei bloggers facenti parte del mio folto gruppo, nell'esprimere sentimenti di grande simpatia verso Marco Zanon. Di questi tempi, la sua è stata una testimonianza molto coraggiosa verso la fede in cui crede. Coraggio, perchè il can can mediatico, che si è riversato su di lui, potrebbe avere scatenato le ire di qualche estremista islamico fanatico, facendolo così esporre a rischi di piccole rappresaglie. Piccole vendette che non gli verranno certo da islamici integrati con noi, anche se costoro non si riconoscono nel crocifisso. Nel mio blog c'è l'esempio positivo di un islamico "blando" e moderato, diventato ora mio amico, che, in una mia situazione di difficoltà motoria, mi aiutò disinteressatamente a superare il momento di grave empasse.
Comunque, complimenti a Marco Zanon per la bella e coraggiosa testionianza di fede. Ragione in più, per gli italiani, di amare Venezia.
Ciao.
Mario
p.s.
se avrò tempo, lo citerò ampiamente all'interno di un mio eventuale post.
Mario: Non capisco perchè quel gondoliere dovrebbe temere di correre dei rischi di rappresaglie da parte di qualche estremista islamico. Marco Zanon con la sua iniziativa intende protestare contro la sentenza della CEDU (che proibisce di esporre il crocifisso nelle scuole e negli edifici pubblici), e non contro l'Islam. Durante la nostra conversazione Marco Zanon non ha mai pronunciato la parola "Islam" (che infatti non compare nel post).
Ciao.
Fausto
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