Il Campo del Ghetto Nuovo si trova a Venezia nel sestiere di Cannaregio. Il Campo del Ghetto Nuovo è il vero centro del Ghetto Ebraico di Venezia. Tale ghetto fu il primo al mondo e prese il nome da una fonderia lì esistente dove si fondevano o "gettavano" i metalli necessari alle costruzioni navali in Arsenale. Di qui il nome "getto" e quindi "ghetto", nel quale tutti ormai riconoscono un luogo di segregazione.
Gli ebrei infatti furono obbligati a risiedere stabilmente all'interno di questa zona nel corso del '500 e fin dal 1541 il Campo del Ghetto Nuovo divenne il cuore della comunità israelitica a Venezia. Intorno ad esso vi abitavano migliaia di persone e per questo si possono vedere abitazioni alte fino a otto piani. Infatti vista la scarsità di spazio si adottò il sistema di costruire in altezza. La densità di popolazione era quindi tra le più alte di Venezia ed in Campo del Ghetto Nuovo si possono vedere tuttora ben tre vere da pozzo a distanza di poche decine di metri l'una dall'altra. Attualmente il Campo del Ghetto Nuovo appare poco frequentato ed è tra gli spazi aperti più tranquilli della città. Dentro al suo perimetro vi è un presidio permanente di militari che garantisce la sicurezza della zona. Poi c'è la vecchia casa israelitica di riposo, il ristorante kosher "Le Balthazar" e l'entrata del Museo Ebraico di Venezia. Nascoste tra le case del Campo del Ghetto Nuovo ci sono inoltre ben tre sinagoghe, che al tempo della Serenissima venivano chiamate "Schole". Ecco quindi la Schola Italiana (1575), la Schola Canton (1532) e la Schola Grande Tedesca (1528). Per visitare alcune di queste sinagoghe bisogna prenotare un tour a pagamento presso il Museo Ebraico. Su una parete del Campo del Ghetto Nuovo è posto il Monumento all'Olocausto, a ricordo delle deportazioni che dovette soffrire il Ghetto di Venezia durante la seconda guerra mondiale. Il Campo del Ghetto Nuovo è quindi un luogo particolare di Venezia, fuori dai soliti itinerari proposti dal turismo di massa, che conserva ancora intatto il suo fascino. Insomma un posto da vedere anche se qui non si troveranno magnifici palazzi o chiese sfarzose, ma piuttosto una parte di quella Venezia che adesso quasi non esiste più. La fermata del vaporetto più vicina al Campo del Ghetto Nuovo è "Guglie" (linee 42 e 52), che è posta poco distante dal Ponte del Guglie.
7 commenti:
A parte tutte le considerazioni che si possano fare su un ghetto ebraico (oltretutto questo ne detiene il primato), mi piace il senso apparente di umanizzazione a cui è stato condotto questo.
E così mi piace l'ariosità del campo, rispetto ai cortiletti di altri ghetti (esempio quello di Ferrara, che mi è sembrato molto angusto): così almeno mi sembra di scorgere dalla foto di questo esotico campo, che altrove porterebbe il nome ben più altisonante di piazza Nuova; mi piacciono quei pochi alberi ben protetti, e credo anche visibilmente ben coccolati; mi piace quella fontanella, dalla quale dev'essere un immenso piacere (oltre che poetico!) abbeverarsi durante la grande calura estiva; mi piace assai quella vera da pozzo che certamente è lì a fare da bell'ornamento.
I veneziani hanno, e hanno avuto nel corso dei secoli, buoni gusti nel saper attrare i visitatori anche con così poco: bravissinmi! sono i genii mondiali del turismo.
Vorrei andare oltre, per esempio al supllemento della luna di miele, svolta lì a Venezia, di Bianca Maria Visconti con Francesco Sforza nel maggio 1442, ma andrei troppo fuori tema.
Ciao.
Ciao Fausto, mi è piaciuto molto il tuo post. E' da un po' che l'aspettavo, volevo quasi suggerirti di scriverlo. Il Ghetto è parte della storia non solo veneziana, ma di tutta l'umanità, un luogo genuino e pieno di significati drammatici. Ci torno spesso, mi fermo a guardare le finestre basse delle case altissime, cercando di immaginare come poteva essere la vita qui... quando c'era. Perchè ora non sembra che ci sia molta vita nel Ghetto, si vedono poche persone, qualche turista, qualche curioso. Chissà se ci vivono ancora famiglie ebraiche?
A quanto pare, a Venezia non esiste un cimitero ebraico, a parte quello antico, dismesso secoli fa, che si trova nei pressi di San Nicolò. Ci ho pensato a questa strana particolarità visitando la tomba di Iosif Brodskij, il grande poeta russo, sepolto nel cimitero dell'isola di San Michele. Poco distante dalla tomba di Brodskij è sepolto Ezra Pound, il poeta americano, noto anche per proprie idee antisemite (pareva gli desse fastidio persino il fatto che il Mondo fosse creato da un ebreo). Nella vita Brodskij non lo sopportava... Scusate se sono andata fuori tema.
Dans les rues autour du campo, il y a aussi des galeries d'art intéressantes: je n'y ai vu que des oeuvres de talent et d'un goût excellent.
Anne
Mario: Vedo che hai colto l'atmosfera che si respira nel Ghetto di Venezia. Qui si ha proprio la sensazione di fermarsi in un posto che ha vissuto stenti e sofferenze ma che adesso si gode la pace e la tranquillità. Tutti gli elementi del Campo del Ghetto Nuovo si fondono in armonia tra presente e passato mentre il Monumento all'Olocausto testimonia quali prove di immenso dolorose abbiano dovuto sostenere gli abitanti di questa contrada.
Ciao.
Irina: Anch'io quando sono in Campo del Ghetto Nuovo osservo quelle abitazioni così alte e cerco di immaginare come potesse essere la vita in quei tempi, all'epoca della Serenissima. Adesso sono rimaste ancora poche famiglie ebraiche originali del ghetto. Ad esse negli ultimi anni si sono sostituite talvolta delle famiglie ebraiche provenienti dall'America. Mi è capitato di entrare in qualche locale e di sentirmi parlare esclusivamente in inglese. E devo ammettere che non è stata una bella impressione.
Da quanto mi è stato riferito, una parte del Cimitero Ebraico del Lido è adibita per le nuove sepolture.
Ciao.
Anne: Oui, il y a des galeries d'art et une galerie de photos de haute qualité.
A bientôt.
Ciao Fausto, ho pubblicato un post con la foto del Campo e del Ponte De Gheto Novo in notturna, buona giornata.
Davide
http://digitalrebel350.blogspot.com/
Ma che bel post!
Di quel libro, sono arrivato alla storia del Ghetto ebraico, ed eccomi qua per rivedere quelle immagini che avevo già memorizzato a suo tempo. E m'è bastato cliccare la parola Ghetto, in alto, da qualunque prima pagina del blog, che mi sono apparse le immagini spettacolari di molti altri siti. Ma d'altronde, questo blog è tutta una sequenza unica di belle immagini, che rendono bene l'idea del perchè dell'unicità di Venezia nel mondo. Venezia, che se non ci fosse bisognerebbe inventarla.
Mario: Hai ragione, a volte mi chiedo se non ci fosse Venezia che perdita sarebbe per il genere umano. I vari tentativi di imitarla, in giro per il mondo, danno la misura di quante persone la considerino una città eccezionale.
Ciao.
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