sabato 13 novembre 2010

Dipingere i Nizioleti a Venezia


Dipingere i nizioleti a Venezia in maniera corretta sembra stia diventando un'impresa, negli ultimi tempi. I nizioleti a Venezia (in italiano letteralmente "piccole lenzuola") sono le indicazioni topografiche della città. Essi sono composti da un fondo in tinta bianca e da lettere nere. I nizioleti possono indicare ponti, calli, campi e tutti gli altri elementi caratteristici della toponomastica veneziana. I nizioleti vengono dipinti rigorosamente a mano (con il supporto di "mascherine") e quindi, come si vede dalle foto in sequenza, si devono prendere delle misure con il metro rigido. Vediamo infatti una squadra di dipintori intenta a ridipingere un nizioleto dopo che esso era stato scrostato a seguito di un intervento di restauro che aveva interessato l'edificio adiacente il Ponte di San Polo.
Il risultato lo lascio commentare a voi, ma quanto alla centratura, (volendo essere quanto meno obiettivo guardando la penultima e terzultima immagine), lascia davvero a desiderare. Il vero problema della squadra di dipintori è che essa non è stata capace nemmeno di ridipingere il nizioleto come era prima. Ho infatti messo in evidenza, grazie ad una istantanea scattata dal servizio Venice Connected (vedi ultima foto), che in precedenza il nizioleto riportava la scritta "parochia", adesso diventata "parrocchia". L'errore è evidente, la toponomastica veneziana va rispettata in quanto tale e non riscritta in italiano. Che sia chiaro: in dialetto veneziano non esistono le doppie consonanti. Da questo episodio si evince che il gruppo di dipintori impegnato in questo lavoro non poteva essere composto da veneziani. Sicuramente questo è un lavoro che è stato affidato in appalto ad una ditta esterna a Venezia. Il mio non è campanilismo, ma una semplice ricerca del mantenimento delle tradizioni veneziane, così bistrattate ultimamente. E allora consiglio agli Amministratori della mia città di far rispettare scrupolosamente le scritte originali dei nizioleti prima che la già difficile situazione della toponomastica veneziana venga compromessa in modo definitivo. Anche alterare la toponomastica fa perdere un pezzo di Venezia. Irrimediabilmente.





12 commenti:

Yvonne ha detto...

Huh! I didn't know there are no double consonants in the Venetian dialect. Now, I have to start all over with pronouncing.

What a shame someone Venetian isn't at least supervising those painters.

Pier ha detto...

sconcertante :(
a parte che più che una squadra di pittori mi sembrano degli scappati di casa ... cmq la scritta nuova è stata fatta con delle mascherine, infatti le lettere hanno le tipiche segmentazioni dello stencil. Quella precedente era molto più curata. Non entro nel merito della toponomastica locale ma credo che una foto di com'era prima dovrebbe SEMPRE essere fatta e fornita a chi si accinge a 'rinnovare'... noto infine che anche la casa dopo il restauro ha cambiato colore passando da un tenue rosa veneziano a un bel giallo ai silicati...questi piccoli cambiamenti nel tempo alterano irrimediabilmente la qualità urbana. Peccato che chi dovrebbe tutelarla non se ne accorga.. forse per mancanza di tempo o forse per mancanza di competenza.

Sergio ha detto...

Forse non è proprio causa della squadra di dipintori; infatti questi dovrebbero solo copiare da un foglietto quello che scrive qualcuno addetto ad un non ben determinato ufficio comunale che segue la toponomastica.
Perciò, molto probabilamente, la colpa è a monte!

Mi meraviglia anche il fatto che il colore della casa sia completamente diverso da quello di prima.

Gianfranco ha detto...

Se mettono a dipingere i nizioeti i caracacà (meridionali) é logico che rovinano tutto. L'amministrazione comunale se ne frega, pensano solo alle loro sedie, non hanno alcuna considerazione di noi veneziani. In consiglio comunale quanti ce ne sono di veri veneziani? Buona parte viene da fuori, da Mestre o dalla campagna. Devono prima agiornarsi loro. Gianfranco Dall'Omo

Giuseppe ha detto...

Bravo Fausto, ottimo il tuo reportage.
Vorrei però entrare nel merito di quanto è stato scritto nel secondo e terzo commento, dove si rileva il cambio di colore dell'edificio.
Non so se ci si renda conto, ma è seguendo questa logica che la città si cristallizza in una fissità soffocante.
Opinione personale, ovviamente ma penso che sia tenpo di sviluppare questo discorso, magari in uno di quei forum che si occupano della città.
Saluti, Giuseppe

iRiMiKi ha detto...

Giusto Fausto, dovete ribellarvi prima che si trasformi in "Parrocchia S.Maria gloriosa dei FraTi"

Anne ha detto...

J'ai trouvé votre reportage très intéressant. En effet, conserver les dénominations en dialecte vénitien me paraît vraiment important, pour les Vénitiens, leur histoire, leur mémoire, mais aussi pour tous ceux qui aiment apprendre sur Venise.
Une question technique: les nizioleti sont-ils peints traditionnellement au pochoir?
Bon weekend, Fausto!
Anne

Fausto ha detto...

Yvonne: This is one of the rules of Venetian dialect. You should try to learn the dialect of Venice.
In fact, someone should check out those "nizioleti".
Kind regards.

Pier: Hai ragione, si dovrebbero scattare delle foto prima di modificare i nizioleti. Poi i dipintori li dovrebbero riprodurre uguali agli originali.
Sul colore credo che si potesse anche cambiare leggermente tinta, ma adesso quella vicino al Ponte di San Polo sembra una casa di Burano....
Ciao.

Sergio: Anch'io penso che non tutta la colpa sia dei dipintori, sono i controlli che mancano. Tuttavia anche la centratura del contenuto del nizioleto è approssimativa.
Buona serata.

Gianfranco: Ricopiare i nizioleti com'erano è un compito che può fare anche una squadra di dipintori stranieri. Basta eseguirlo con diligenza e non con il pressappochismo dimostrato nella sequenza fotografica.
Ciao.

Giuseppe: Come ho già detto in precedenza penso che sia possibile cambiare i colori ma non in maniera così eclatante. Diciamo che i colori vicino al rosso si prestano bene ai muri delle case di Venezia.
Ciao.

Irina: Per scrivere FraTi ci vorrebbe una squadra di dipintori completamente miopi. :O)
Buona serata.

Fausto ha detto...

Anne: Les inscriptions des nizioleti se font avec des pochoirs de lettres. Nous espérons que ces écrits seront reproduits à l'avenir les mêmes que les originaux.
Bonne soirée.

emilia ha detto...

Post interessantissimo!!! Ora leggo tutto, ma le foto sono fantastiche! Complimenti!

Fausto ha detto...

emilia: Grazie mille!
Ciao.

Francesco ha detto...

Non ho parole! Allora già che c'erano potevao anche mettere "Piazza San Paolo" al posto di "Campo San Polo". Non hanno nient'altro da fare al Comune che torturare i veneziani

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