lunedì 3 maggio 2010

Dentro al Campanile dei Carmini


Dentro al Campanile dei Carmini ho vissuto un'esperienza che mi sarà difficile da dimenticare. Sapevo già che dentro al Campanile dei Carmini non ci sarebbe stato un ascensore a farmi arrivare comodamente in cima, ma quello che mi attendeva è andato ben oltre le mie aspettative. Passo subito al racconto della mia visita dentro al Campanile dei Carmini. Mi incontro presso il patronato della parrocchia dei Carmini con quelli che saranno i miei compagni di viaggio, due cordialissimi vigili del fuoco non in servizio. Dopo dei veloci saluti, ci dirigiamo senza indugi all'interno della Chiesa dei Carmini e quindi nella sacrestia. Dopo un paio di rampe di scale a chiocciola si arriva alla porta vera e propria del Campanile dei Carmini. Il pompiere più anziano ci mostra le antiche chiavi del campanile, apre la porta ed entra risoluto. A mia volta entro nel campanile e guardo istintivamente verso l'alto, ci sono delle rampe di scale in marmo che salgono verso la sommità, come protezione hanno un parapetto in legno. I miei accompagnatori salgono velocemente, senza esitare, mentre io, preso dalla tensione e dall'emozione, arranco lungo le scale larghe circa 40 centimetri, fermandomi ad ogni rampa. Guardo ancora verso l'alto e vedo solo scale e poi il buio. Scatto delle foto e mi chiedo se ce la farò davvero ad arrivare in cima. Mi impongo di non guardare giù. Qualche decina di centimetri alla mia sinistra c'è il vuoto. Una eventuale caduta non lascerebbe scampo. Raccolgo le mie forze e continuo quella che sembra una interminabile salita. Con sollievo vedo finalmente sopra di me la luce che proviene dalla cella campanaria ed esco alla luce del sole da dove posso avere una meravigliosa vista dal Campanile dei Carmini. Il panorama che vedo di Venezia mi ricompensa ampiamente dell'ansia per essere arrivato fin lassù e scatto decine di foto, ancora con il fiatone. Ma non è finita. Stefano, il pompiere più giovane, vuole che lo raggiunga fino in cima al campanile, proprio ai piedi della statua in bronzo della Madonna del Carmelo. Esito, sono ancora scosso dalla salita precedente. Ma poi penso che forse potrei non avere un'altra occasione per arrivare sulla sommità del campanile. E allora prendo le mie tre macchine fotografiche e mi arrampico ancora per delle scale, questa volta con la forza anche delle braccia. Oltre la cella campanaria c'è un ambiente ottagonale, proprio come si vede dall'esterno. Manca solo un'ultima scala. Qualche piolo ancora e poi arrivo ai piedi della statua della Madonna del Carmelo, che mai mi è sembrata così bella, stagliata contro il cielo azzurro di quella grandiosa giornata di sole. Il tempo di scattare qualche altra foto ed è già tempo di ridiscendere. Durante la discesa tutto fila liscio e possiamo ammirare l'antico meccanismo che faceva azionare un tempo le campane. Alla base del campanile si vede una incisione che testimonia come il Campanile dei Carmini, un tempo pendente, fu raddrizzato dall'ingegnere Giuseppe Sardi nel 1678. Infine scatto una foto ricordo ai miei accompagnatori, senza i quali la mia visita dentro al Campanile dei Carmini non sarebbe stata possibile. E tiro un gran sospiro di sollievo.













14 commenti:

AnnaLivia ha detto...

Merci pour ce récit Fausto! Quel courage! mais quelle chance aussi de pouvoir visiter ces endroits plus que secrets!
Ti dico a presto! Arrivo a Venezia martedì!

emilia ha detto...

scale sutte in marmo? e portavi 3 macchine fotografiche? eh, Fausto, ci vuole il coraggio per fare certe cose e tu ce l'hai! Io non potrei salirci mai...

Les Idées Heureuses ha detto...

Voilà une bien belle Aventure... je préfère ce genre de découverte à celle d'hier, n'est-ce-pas Fausto?
Une bonne semaine à vous et merci pour ces pérégrinations qui nous font visiter la Venessia de l'intérieur.
Amitié
Martine de Sclos

Aldo ha detto...

Esperienza unica la tua. Mi piacerebbe avere un'occasione simile. Però non sò se avrei il coraggio di salire fino in cima... maledette vertigini !

Anonimo ha detto...

Quelle chance et quel courage Fausto, Io avrei paura di non poter più scendere ma deve essere cosi meraviglioso che mi piacerebbe lo stesso.
A bientôt.
M.17

iRiMiKi ha detto...

Un post come questo dovrebbe portare un bollino rosso "Sconsigliato ai troppo sensibili e ai deboli di cuore" ;-)))
Non ti tremavano mica le mani, una volta in cima? Evidentemente no, altrimenti le foto sarebbero venute mosse! Complimenti, sei bravissimo........altissimo, levissimo, purissimo!

VenetiaMicio ha detto...

Merci pour le reportage en détail de ton ascension, tu es bien courageux !
La récompense quand tu es arrivé en haut pour toi et pour nous ensuite.
Bonne semaine et à beintôt
Danielle

Anonimo ha detto...

La parrocchia dei carmini era la mia parrocchia. Ero chierichetto e suonavo le campane con la corda, una volta mi sono rotto la testa sotto la scala, in cima al campanile ci sono stato almeno 5 o 6 volte se non di più, andavamo a far pulizia degli escrementi dei colombi, naturalmente con la scala a piedi, mai stato un ascensore. Ci divertivamo però. Prima c'era monsignor Gianfranceschi e poi é venuto don Giuseppe Bevilacqua.
Gianfranco Dall'Omo

Anne ha detto...

Félicitations pour votre courage, Fausto. Il y avait de quoi avoir le vertige! Grâce à vous, nous voyons un endroit de Venise inaccessible d'habitude. Merci, Fausto, et très bonne semaine à vous!
Anne

Fausto ha detto...

AnnaLivia: J'ai beaucoup de patience et un peu de chance. J'essaie jusqu'à j'entre dans le lieu que je veux.
Ti attendo per salutarti, allora!
A presto.

emilia: Non potevo sprecare tutto il tempo passato per ottenere il permesso di salire sul campanile, solo alla vista di quelle rampe di scale. Più che coraggio ci vuole un po' di incoscienza per visitare posti simili.
Buona serata.

Martine: Sûrement une meilleure expérience qui m'a donné beaucoup de satisfaction. J'aime faire découvrir ces lieux peu connus de Venise.
Bonne soirée.

Aldo: Sono da troppi anni che soffro di labirintite, un difetto dell'orecchio che mi fa brutti scherzi nella percezione dell'equilibrio. Ciò nonostante non mi faccio sfuggire queste occasioni. Lo potresti fare anche tu, davvero.
A presto.

M.17: Il segreto per salire su per quelle scale è quello di non guardare giù e far finta che siano delle scale come le altre. Solo riguardando le foto mi rendo conto che non sono proprio delle scale normali.
Buona serata.

Irina: Alle persone deboli di cuore questo posto è "off limit", senza dubbio. Una volta arrivato in cima al campanile avevo il fiatone, per fortuna le mani non avevano problemi, o avrei fatto tutta questa fatica per niente.
A presto.

Danielle: Quand je vais dans des endroits difficils, je porte toujours dans mon coeur les amoureux de Venise. Et cela m'aide.
A bientôt.

Gianfranco: Allora spero che le immagini di questo articolo ti abbiano fatto rivivere dei bei ricordi. Anch'io ho conosciuto don Bevilacqua ma non monsignor Gianfranceschi. Ho fatto per tanti anni il chierichetto nella Chiesa dei Carmini, ma purtroppo mai nessuno mi aveva mai dato l'opportunità di salire sul campanile.
Buona serata.

Fausto ha detto...

Anne: Merci beaucoup.
A bientôt.

marshall ha detto...

Grande Fausto,
grande impresa, notevole testimonianza.

Fausto ha detto...

Mario: Grazie di cuore. Mi fa piacere constatare che tu abbia gradito l'articolo.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Beato te che sei salito, e il mio sogno da campanaro

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