I campanelli a Venezia sono migliaia, molti di più dei numeri anagrafici della città. I campanelli a Venezia adesso funzionano per la maggior parte con l'energia elettrica. Anticamente a Venezia i campanelli erano collegati tramite del solido filo di ferro a delle maniglie (vedi ultima immagine). Era sufficiente tirare la maniglia per far suonare il campanello di una abitazione, talvolta posto distante dalla porta di ingresso. Allo stesso modo funzionava l'apriporta delle case. Dai piani superiori bastava alzare una maniglia per far azionare la serratura della porta. Così i campanelli e gli apriporta hanno funzionato per secoli, fino all'avvento dell'energia elettrica (e comunque fino ad una trentina di anni fa, anche a casa mia), che ha reso tutto più comodo. Adesso anche in una città antica come Venezia si suona il campanello elettrico, che è collegato spesso ad un citofono o videocitofono, e solo se veniamo riconosciuti ci viene aperta la porta. Le entrate sono inoltre spesso controllate anche da telecamere a circuito chiuso, come nelle moderne metropoli. Comunque i campanelli a Venezia sono ancora oggetto di curiosità rispetto a quelli monotoni e uniformati che si vedono nei condomini di qualsiasi altra città. Nei campanelli di Venezia chi ha della fantasia può vederci delle facce e se non sono sorridenti i soliti beoni vi disegnano la bocca con il pennarello (vedi prima foto). Si distinguono spesso le sopracciglia, gli occhi, il naso ma anche i baffi, oltre alla bocca! Tra i campanelli più strani di Venezia vorrei segnalare quelli che si trovano in Calle Larga S. Lorenzo, a poche decine di metri dal Chiostro di San Lorenzo. Ci sono ben sei campanelli rappresentati da altrettante facce bizzarre modellate col metallo. Chissà quanti campanelli originali hanno visto in giro i postini di Venezia! Questi lavoratori sono infatti tra i migliori conoscitori della città perché la percorrono quasi tutti i giorni a piedi. E mi stanno già ispirando un prossimo post....
6 commenti:
Belli i campanelli della Calle Larga S. Lorenzo. Molto originali.
In diverse case ho visto posizionati degli specchi alle finestre in modo tale che da dentro casa si puo' vedere chi sta suonando di sotto! ;-)
Trovo quelle facce irrestistibili, ci suonerei per vedere se qualcuno risponda :)
Aldo: Sono senza dubbio i miei campanelli preferiti di Venezia.
Buona serata.
Walter: Anche gli specchi alle finestre di Venezia saranno oggetto di un prossimo articolo. Essi sono un vero esempio di "tecnologia casareccia"!
Ciao.
Emilia: A volte i ragazzi compiono la bravata di suonare i campanelli di Venezia di notte. Spero tu lo faresti solo di giorno. :O)
Le facce sembrano venir fuori da un racconto di Tolkien...
A presto.
Un post molto divertente, ho trovato molto simpatico il commento di Emilia. L'usanza degli specchi alle finestre mi piace meno, perchè - come tutte le donne - ho l'abitudine di specchiarmi nelle vetrine per sistemarmi i capelli... l'idea di una presenza invisibile dietro il vetro mi angoscia! Anche perchè di solito mentre ci si sistema i capelli si asssume un'espressione stupida...
Irina: Non ti preoccupare, vedo spesso anche degli uomini specchiarsi sulle vetrine....
A presto.
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