Un poeta a Venezia non lo si vede tutti i giorni. Mi considero fortunato di aver incontrato un poeta durante una delle mie passeggiate per Venezia. Stavo camminando lungo la Fondamenta delle Terese, quando, praticamente di fronte alla Casa dei Sette Camini, ho visto qualche decina di metri avanti a me una persona che scriveva su un palo. Il signore era anziano e sedeva su una seggiola pieghevole proprio di fronte ad un palo che serve ad ormeggiare le barche, che i veneziani chiamano "palina". Mi sono avvicinato senza disturbarlo e ho notato che il signore stava scrivendo qualcosa di simile ad una poesia, pur non riuscendo a distinguere bene le parole. Mi sono detto subito che quello era un poeta a Venezia, talmente romantico da voler scrivere una sua poesia da tramandare ai posteri addirittura su un palo. Il signore era molto concentrato su quello che faceva ed ha impiegato qualche minuto per scrivere i versi con un pennarello. Al termine ha controllato di aver scritto bene il tutto e si è allontanato con la sua seggiola pieghevole. La curiosità allora ha avuto il sopravvento e mi sono recato subito a vedere che cosa aveva scritto il signore sul palo. Si trattava di una poesia di Giosuè Carducci (grande poeta italiano dell'ottocento), "Pianto Antico", che evidentemente questo signore di Venezia ricordava ancora a memoria, forse dai tempi lontani nei quali frequentava la scuola. Voglio riportare la poesia qui sotto:
"L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
Dà bei vermigli fiori
Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,
Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol piú ti rallegra
Né ti risveglia amor."
Giosuè Carducci
A me poco importa se quella persona non ha scritto dei versi originali sul palo. Chi ricorda ancora tali versi la identifico come una persona originale, specialmente se ha voluto in quel modo condividere dei versi immortali con gli altri. Quel signore ha dimostrato di avere della sensibilità e quindi di possedere l'animo di un vero poeta a Venezia.
Che poi abbia continuato la sua opera su altre "paline"?
giovedì 29 luglio 2010
Poeta a Venezia
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Vivere a Venezia
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10 commenti:
Ciao Fausto! Grazie per questa bella storia! Merci d'avoir partagé ce beau moment avec nous.
a presto
bella poesia,
bel gesto,
bel reportage
che bello!
l'ha scritta bene, emoziona molto di più il fatto che non aveva scritto una propria sua poesia originale, questo fatto devi dare coraggio dei poeti di scrivere sempre le sue poesie.
AnnaLivia: Grazie, per me è stato un piacere condividere questo momento di vita a Venezia.
A presto.
Walter: Bello anche il complimento da parte tua!
Ciao.
emilia: Che una persona di una certa età si metta a scrivere una poesia (anche se non sua) a memoria è emozionante. Che scriva poi i versi della poesia su una "palina" è stato per me un episodio sorprendente.
Buona serata.
ogni volta che vedo i miei commenti scorretti in un italiano assai spontaneo poi mi vergogno :) ma non cancello
emilia: Non dovresti proprio vergognarti di come scrivi i tuoi commenti. Vorrei vedere come scriveremmo i nostri commenti in bulgaro nel tuo blog!
A presto.
Ciao Fausto, ti ringrazio con il cuore in mano per aver scritto questo articolo. Mio nonno è mancato quasi due anni fa' e trovare questo articolo per caso, puoi capire le emozioni che ho provato. Mio nonno Baffo ( cosi' lo chiamava tutto il sestiere di Dorsoduro) non era un poeta. E non ha scritto su nessun'altra 'paina'. Forse era un modo per farsi ricordare. E c'e' riuscito perfettamente. Ora la domanda che mi pongo è perche' proprio quella poesia? Mi ricordo che quando ero piccola, quella poesia l'ho imparata a memoria per scuola, e lui me l'ha insegnata. Ha deciso di inciderla proprio nel suo posto barca, vicino casa nostra... Che emozioni. . . Lui non era un poeta, ma una grande persona. Viveva per noi, i suoi amati nipoti. . . Vivrà per sempre dentro il mio cuore. E questo articolo è la dimostrazione che non si muore mai. Grazie ancora Fausto. Ti auguro tutto il bene del mondo. Federica
Federica: Mi spiace che tuo nonno non ci sia più e sono certo che ti sia mancato poiché era una persona speciale. Ricordo come fosse ieri quei momenti di una mattina soleggiata durante i quali il "Baffo" scriveva i versi della poesia sulla palina. Spero almeno che le foto di tuo nonno possano rimanere visibili a lungo in questo blog, e sarebbe comunque un bel modo per ricordarlo. Grazie per le belle parole e ti invio un caro augurio di Buon Anno.
Fausto
Ciao Fausto. Volevo chiederti se hai ancora queste foto in alta risoluzione. Ci terrei ad averle con me
Federica: Purtroppo qualche tempo fa ho perso una grande quantità di foto e tra queste quelle presenti in questo post. Tuttavia se clicchi sopra l'immagine la stessa si ingrandirà ed avrai una migliore definizione.
Buona giornata.
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