mercoledì 24 dicembre 2008

Palazzo Labia


Il Palazzo Labia si trova a Venezia, a cinque minuti a piedi dalla stazione Santa Lucia. Palazzo Labia fu terminato nel 1750 dall'architetto Alessandro Tremignon senza lesinare sui costi, la spesa per completarlo fu infatti di un milione di ducati d'argento, una cifra astronomica per l'epoca. Il Palazzo Labia possiede due facciate, la prima sul Campo San Geremia mentre l'altra è rivolta verso il Canale di Cannaregio, una delle principali vie d'acqua della città, seconda per importanza solo al Canal Grande di Venezia. La famiglia Labia era originaria della Spagna ed era famosa per la sua ricchezza. Le cronache riportano che alla fine di una festa il capo famiglia pronunciò la frase: "Li abbia o non li abbia (i soldi, n.d.r.), sarò sempre un Labia", e ai suoi servitori fece gettare in acqua tutte le posate, stoviglie e vasi che erano in oro massiccio. A Palazzo Labia si tenne un'altra celebre festa, la sera del 3 settembre 1951. Don Carlos Beistegui, che fu l'ultimo privato a possedere Palazzo Labia, invitò il meglio del jet-set internazionale. Tra gli invitati figurarono infatti lo scrittore Orson Wells e l'Aga Khan, la soprano Maria Callas e l'attore Tyrone Power, solo per citarne alcuni. All'interno di Palazzo Labia si trova il celebre Salone conosciuto anche come Sala Tiepolo. Esso contiene dei meravigliosi affreschi del noto pittore Giambattista Tiepolo che furono dipinti nel 1746-47 e che prendono il nome di ciclo delle "Storie di Antonio e Cleopatra". Da qualche anno la Sala Tiepolo è in restauro e non si conosce ancora la data di fine dei lavori. Al termine dei restauri si potrà visitare quello che fu il salone da ballo di Palazzo Labia solo su appuntamento, chiamando lo +39 041 781111. Attualmente Palazzo Labia ospita la sede della Rai-TV del Veneto. La fermata del vaporetto più vicina per arrivare a Palazzo Labia è "Guglie" (linee 4.1-4.2-5.1-5.2), a poca distanza dal Ponte delle Guglie. Dalla nostra proprietà, partendo dalla fermata "Ospedale", ci si impiegano 18 minuti per andarci con il vaporetto della linea 5.1.

2 commenti:

marshall ha detto...

Fausto,
bella la storia che ci stà dietro. Ci si potrebbe scrivere un romanzo.
E quindi, i servizi televisivi da Venezia partono da lì. Da quella sede, sabato scorso a Mediterraneo hanno mandato in onda un bel servizio sulle 15 vetrerie artistiche di Murano rimaste. Mi pare d'aver sentito che a inizio secolo scorso erano più di mille.
Ciao.
Mario

Fausto ha detto...

Mario: Un romanzo si potrebbe proprio adattare. La sede regionale del Veneto della Rai contiene un capolavoro: una grande sala con il soffitto affrescato da Tiepolo, con delle prospettive che ingannano l'occhio. E' un peccato che la Sala Tiepolo sia chiusa da anni per restauro. Sembre però che potrà essere visitata ancora a partire dalla primavera del 2010.
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La crisi economica si è fatta sentire a Murano più che in altre parti, con tagli drastici di personale qualificato che lavorava all'interno delle vetrerie artistiche. La concorrenza del vetro "Made in China" ha contribuito a dare il colpo di grazia all'isola di Murano. Fino a qualche decennio fa i lavoratori delle vetrerie artistiche erano 20.000.
Ciao,
Fausto

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