lunedì 30 novembre 2009
Acqua Alta a Venezia: 30 Novembre 2009
L'acqua alta il 30 novembre 2009 ha raggiunto l'altezza massima di 131 centimetri sul livello del mare alle ore 9,00. La mattina del 30 novembre alle ore 5 sono stati attivati i segnalatori acustici che hanno avvisato la popolazione dell'acqua alta imminente. Erano da giorni tuttavia che le previsioni del tempo, grazie anche ai grafici delle maree, avevano anticipato la possibilità di una marea particolarmente sostenuta. L'acqua alta ha provocato i soliti disagi in città per la difficoltà di transito delle persone ma anche delle barche. I pedoni, la maggior parte dei quali indossavano degli stivali da pesca (vedi foto), hanno potuto camminare lentamente verso la propria destianzione. Chi non aveva degli stivali si è tolto le scarpe ed ha proseguito scalzo per la propria strada, (lo documentano le immagini), non curandosi troppo della temperatura fredda dell'acqua. Le barche si sono fermate in prossimità dei ponti perchè il livello elevato della marea non consentiva loro di proseguire. I commercianti hanno messo sulla porta di ingresso dei loro negozi delle speciali paratie stagne per evitare che l'acqua entrasse all'interno, o comunque per limitare i danni. Il vento di scirocco ha trattenuto l'acqua alta dentro la Laguna di Venezia per tutta la mattina del 30 novembre, ben oltre il tempo previsto, ma alla fine la marea è lentamente defluita verso il Mare Adriatico. Si è quindi ripetuto dopo quasi un anno a Venezia il fenomeno dell'alta marea. L'acqua alta a Venezia del 1 dicembre 2008 era stata però ancora più elevata.
Autunno a Venezia
L'autunno a Venezia può essere una stagione decisamente variabile. L'autunno a Venezia è caratterizzato dalla instabilità meteorologica. Il tempo può cambiare spesso anche nel corso di una stessa settimana. In autunno a Venezia si possono avere delle belle giornate di sole, ma se questa situazione di alta pressione persiste, sarà inevitabile il verificarsi di nebbie, specialmente di mattina e di sera. Dopo qualche giorno di nebbia, di solito 3 o 4, viene la pioggia, che può essere leggera e persistente. Ma il fattore che più condiziona l'autunno a Venezia è sicuramente il vento. Infatti, a seconda della direzione del vento il tempo si può modificare. Se i venti provengono da ovest, essi porteranno con molta probabilità delle perturbazioni. Se invece i venti soffiano da nord nord-est, sarà maggiore la possibilità di un calo delle temperature e avere delle giornate fredde ma con il sole. Quando il vento proviene da sud-est (vento di scirocco) è maggiore la probabilità che si verifichi il fenomeno dell'acqua alta. Le alte maree eccezionali avvengono però raramente e con la concomitanza di tre fattori: oltre al vento di scirocco, deve essere un periodo di luna piena e deve cadere molta pioggia. Nonostante queste condizioni, che forse potrebbero spaventare qualcuno, l'autunno è una delle migliori stagioni per visitare Venezia. Le temperature sono raramente rigide ed i colori che offre Venezia in autunno sono unici, specialmente al tramonto. Inoltre non essendo più alta stagione in novembre e dicembre, ci sono meno turisti e le tariffe degli alberghi sono più economiche. Da non sottovalutare anche il fatto che con meno turisti in giro per la città, la visita di Venezia fila via liscia, senza code ed inutili attese. Nel complesso il periodo dell'autunno a Venezia ha molti più aspetti positivi di quello che si potrebbe pensare.
domenica 29 novembre 2009
Masegni
I masegni sono le pietre che selciano le calli ed i campi di Venezia. I masegni sono in trachite, una pietra di origine vulcanica che viene estratta in alcune cave localizzate nei Colli Euganei, nella vicina provincia di Padova. I masegni servirono a pavimentare Venezia già dalla prima metà del '700. Anticamente le strade della città erano in terra battuta, fino al '500 per le calli più ampie era autorizzato anche il transito dei cavalli. Quindi le prime strade di Venezia ad essere selciate con i masegni si chiamarono appunto "salizade". I masegni hanno una larghezza dai 30 ai 40 centimetri ed una lunghezza variabile (vedi foto). Lo spessore dei masegni antichi, ossia quelli posizionati al tempo della Serenissima, era di 25 centimetri. Attualmente i nuovi masegni che vengono a sostituire quelli antichi sono apparentemente dello stesso materiale ma hanno uno spessore inferiore, solo 8-10 cm.. Sono quindi molto più soggetti alle rotture. E' di questi giorni la polemica per le sostituzioni in massa di masegni. Sembra ormai accertata da un'inchiesta della magistratura la sparizione di centinaia, per non dire migliaia, di masegni originali. Quelli antichi vengono sostituiti con pietre nuove che non hanno nulla a che vedere con gli originali, creando a volte per le strade di Venezia un imbarazzante effetto scacchiera che mal si concilia con il contesto antico della città. Circolano anche voci che affermano che numerosi dei masegni originali sostituiti siano stati rivenduti a caro prezzo in alcune località del Veneto ma anche all'estero. E' di qualche giorno fa la notizia che alcuni lotti di masegni sarebbero stati messi all'asta su internet. Spero che almeno questa pessima novità possa essere smentita. Altri masegni ancora integri sono stati trattati come materiale da discarica, da non credere. Si aggiunga che talvolta i masegni vengono posizionati da mani inesperte, che poco sanno delle pendenze o del materiale che serve da collante, e si avrà un quadro piuttosto desolante della situazione. Servono controlli severi, subito, perché la Sovrintendenza deve capire che i masegni sono una parte della storia di Venezia. Sopra ai masegni hanno camminato personaggi illustri quali Goldoni e Canaletto, Casanova e Manin, solo per citarne alcuni. Non vogliano le Autorità Competenti consentire questa ennesima spoliazione di Venezia: la città non lo merita.
sabato 28 novembre 2009
Corte del Milion
La Corte del Milion si trova nel sestiere di Cannaregio a Venezia. Per la precisione le corti sono due: la Corte Prima e la Corte Seconda (del Milion). Il nome "Milion" deriva dal Milione, libro che fu dettato da Marco Polo a Rustichello da Pisa durante la sua prigionia a Genova. Marco Polo aveva infatti partecipato alla battaglia navale di Curzola nel 1298 ed era stato catturato dai genovesi. Questo libro racconta i viaggi che Marco Polo fece in oriente tra il 1271 ed il 1295 e rappresenta un documento eccezionale per quello che descrisse, al punto che molti dettagli contenuti nei racconti non furono creduti dai suoi contemporanei. Sembra che "Milione" sia l'abbreviazione di Emilione, ossia il soprannome che aveva la famiglia Polo. La Corte Prima del Milion è veramente piccola, presenta al suo interno ben 3 locali, tra osterie e ristoranti, ma non offre spunti interessanti di architettura. Oltrepassando invece il sottoportico si arriva nella ben più ampia Corte Seconda del Milion. Essa conserva degli elementi architettonici tipici del periodo veneto-bizantino dei secoli XI e XII, ossia dello stesso tempo in cui visse Marco Polo. Si possono quindi ammirare archi, tetti di legno sostenuti da barbacani, pilastri e patere, ma anche una rimaneggiatissima polifora in stile gotico. Al centro della Corte Seconda del Milion è localizzata un'antica vera da pozzo. Proseguendo oltre il secondo sottoportico si giunge in vista del Ponte Marco Polo dal quale è possibile vedere il retro del Teatro Malibran. Questo prestigioso Teatro di Venezia sorge dove un tempo esistevano la case di Marco Polo, lo certifica una incisione commemorativa posta sopra ad una uscita secondaria del teatro. Le case di Marco Polo furono distrutte da un furioso incendio nel 1597. Al loro posto, nel 1683, venne edificato un teatro che assunse il nome di San Giovanni Grisostomo, dal nome della parrocchia che lo ospitava. Esso fu costruito su progetto di Tommaso Bezzi su commissione di una famiglia di mecenati: i Grimani. Dal 1835 il teatro venne chiamato Malibran, dal nome della più famosa soprano dell'epoca, che si esibì sul suo palco la sera dell'otto aprile di quell'anno con una memorabile rappresentazione. Le fondamenta del palazzo dei Polo furono riscoperte durante una ristrutturazione del Teatro Malibran avvenuta tra il 1998 ed il 2001. Le immagini furono mostrate dal grande documentarista Alberto Angela nel corso di una puntata speciale di Super Quark dedicata al famoso viaggiatore Marco Polo. Per andare a piedi da Rialto alla Corte del Milion si passa per Campo San Bartolomeo, si continua per la Salizada del Fontego dei Tedeschi, si attraversa il Ponte de l'Ogio, continuando poi per Salizada San Giovanni Grisostomo, proseguire per circa cento metri, e, in corrispondenza della chiesa, girare a destra.
venerdì 27 novembre 2009
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia fu la prima donna al mondo ad essere laureata. Elena Lucrezia nasce a Venezia il 5 giugno 1646 nel Palazzo Cornaro Piscopia, che è stato poi rinominato Loredan (oggi sede del Comune, assieme a Ca' Farsetti) e fin da piccola manifesta interesse per la matematica. Continua i suoi studi all'Università di Padova dove ottiene la laurea in filosofia il 25 giugno 1678. Una targa commemorativa, posta a pochi metri dalla Riva del Carbon, ricorda tale eccezionale evento. Elena Lucrezia Cornaro Piscopia muore a Venezia il 26 luglio 1684.
I palazzi Loredan e Farsetti sono ben visibili dal Canal Grande e costituiscono (seppur rimaneggiati) un chiaro esempio di come fosse l'architettura negli edifici civili all'epoca della Venezia Bizantina. Si possono osservare sulle facciate di queste maestose costruzioni delle lunghe balconate ad archi, bassorilievi e patere. Palazzo Farsetti fu anticamente di proprietà di Enrico Dandolo, lo spregiudicato doge che fece deviare la quarta crociata su Bisanzio. Quella crociata era stata auspicata da Papa Innocenzo III e avrebbe dovuto partire da Venezia nel 1201. Per motivi economici però i crociati venuti dalla Francia e che stazionavano al Lido da mesi non poterono partire come previsto. Allora Enrico Dandolo promise loro una flotta di galee veneziane in cambio della "deviazione" della crociata su Bisanzio. Per questo motivo Venezia fu scomunicata da Papa Innocenzo III. Tuttavia la città capitale dell'Impero Bizantino fu conquistata dai crociati il 17 luglio 1203. La Serenissima ottenne da questa operazione senza scrupoli dei grandi vantaggi economici e territoriali. Fu infatti deciso che 1/8 dell'Impero Bizantino passasse sotto il dominio diretto della Repubblica di Venezia. Terminava così, in maniera discutibile, il secolare controllo di Bisanzio su Venezia (lo si potrebbe quasi definire un matricidio). I palazzi Loredan e Farsetti sono collegati da alcuni passaggi sospesi, per facilitare il transito verso i vari uffici comunali. Per arrivare con il vaporetto vicino ai palazzi Loredan e Farsetti si deve scendere alla fermata "Rialto" (linee 1 e 2).
giovedì 26 novembre 2009
mercoledì 25 novembre 2009
Pacchi a Venezia
I pacchi a Venezia devono circolare ed essere consegnati come in tutte le altre città. I pacchi a Venezia arrivano per la maggior parte tramite camion. Questi ormai da anni non hanno più accesso a Piazzale Roma, che è il principale terminal automobilistico della città, ma si devono dirigere verso l'Isola Nuova del Tronchetto o sulla riva di fronte all'entrata della Stazione Marittima, ma anche presso il Canal Salso di Mestre. Una volta scaricati a terra, i pacchi vengono messi su delle capienti imbarcazioni a motore, chiamate in veneziano "topi" e da qui comincia il loro viaggio in città. I conducenti dei "topi" devono individuare la riva più vicina al luogo di consegna dei pacchi. Per questo essi devono avere un'ottima conoscenza di Venezia e specialmente del suo intricato sistema di canali (ce ne sono oltre 200 in città). I conducenti devono inoltre rispettare i limiti di velocità e sapere lungo quale tragitto possono giungere alla propria destinazione, poiché in molti canali ci sono i sensi unici, proprio come nelle città di terraferma. Quando finalmente le imbarcazioni arrivano alla meta, si devono effettuare le operazioni di ormeggio e si deve scaricare la merce con una certa velocità per non intralciare il traffico acqueo. Per scaricare i pacchi, almeno quelli non troppo pesanti, si ricorre spesso al lancio degli stessi, il che consente di recuperare del tempo prezioso. Questi "corrieri" sono dei veri professionisti nel lancio del pacco (vedi foto) e lo dimostrano tutte le mattine. Quando tutti i pacchi sono infine scaricati si deve ricorrere all'uso di speciali carrelli per arrivare al punto esatto di consegna della merce. Questi trasporti addizionali spiegano come mai a Venezia i prezzi possano essere spesso superiori a quelli delle città di terraferma. I veneziani per poter risparmiare infatti si recano talvolta con l'autobus nei grandi supermercati presso Mestre e Marghera. Sommando gli alti affitti che sono costretti a pagare i commercianti al costo dei trasporti multipli della merce, si può capire perché il prezzo di un prodotto subisca un rincaro finale che è giustificato dai fatti ma mai veramente compreso da chi non vive a Venezia.
martedì 24 novembre 2009
Cinema a Venezia
Il cinema a Venezia sembra essere un accostamento inscindibile, ma non è così. Spesso si identifica il cinema a Venezia con la Mostra Internazionale del Cinema che si tiene al Lido in settembre, ma poi le sale cinematografiche che rimangono aperte a Venezia durante il resto dell'anno sono pochissime. Vi propongo quindi un elenco di quei cinema che c'erano a Venezia, ben prima dell'avvento delle cassette vhs o dei dvd, quando l'esodo dei veneziani verso la terraferma doveva ancora farsi sentire. Cominciamo quindi il nostro giro virtuale degli ex cinema di Venezia partendo dalla Lista di Spagna, lì si trovava il Cinema Nazionale, che adesso è una pizzeria. Proseguendo il cammino, si incontrava, oltre il Rio Terà San Leonardo, il Cinema Italia, diventato uno spazio universitario. In Strada Nuova, non lontano dalla Ca' D'Oro, c'era il Cinema Progresso, attualmente un supermercato. Sulla strada per Rialto, in corrispondenza con le case dei Polo, si trova il Teatro Malibran, che era usato molti anni fa anche come cinema. Di fianco alla Chiesa di San Zulian era localizzato il Cinema Ritz, che attualmente è un negozio dove si vendono vetri artistici. Subito dopo Piazza S. Marco si trovava il Cinema San Marco che era, se non il più bello, il più grande cinema di Venezia (ora Libreria Mondadori). Poco oltre al Teatro La Fenice c'era il Cinema Centrale che al giorno d'oggi è un ristorante con bar. In Campo San Gallo, a cento metri da Piazza San Marco si arrivava al Cinema Olimpia, ora chiuso, ma che ha ospitato in tempi recenti "Carnival - The Show" una rappresentazione in maschera, mista a proiezioni in 3D, della storia di Venezia. Di fronte alla Chiesa di San Luca, oltre al canale, si trovava l'elegante Cinema Rossini, attualmente chiuso, ma con la prospettiva di una imminente ristrutturazione che ne ricaverebbe un multisala con annesso supermercato. Vicino alla Chiesa della Pietà c'era il Cinema Savona, che ora è un hotel. Nei pressi del Campo della Tana esisteva il Cinema Arsenale, che fu chiuso ed acquisito dalla Marina Militare. L'ultimo cinema nella zona est di Venezia era il Cinema Garibaldi, nell'omonimo Rio Terà. Nelle vicinanze di Campo San Polo si trovava il Cinema Imperiale (che faceva anche proiezioni all'aperto), trasformato già dalla metà degli anni '50 in una profumeria.
In Campo Santa Margherita esistevano ben due sale cinematografiche: il Cinema Vecchio (o Santa Margherita, vedere foto a lato), che i veneziani chiamavano in dialetto "Cine Vecio", ed il Cinema Moderno (vedi foto in alto). Il primo è diventato Auditorium per l'Università Ca' Foscari di Venezia, mentre il secondo è stato trasformato in un supermercato. Il Cinema Accademia (ora chiuso) era localizzato non lontano dall'omonimo ponte. In un giardino privato vicino al Rio Marin si trovava il Cinema Arena, che in estate proiettava film all'aperto. A Venezia esistevano inoltre numerosi cinema, più o meno piccoli, di proprietà delle parrocchie, tra i quali possiamo citare quello dei Frari (ora teatro), dei Carmini e della Madonna dell'Orto. In queste sale si proiettavano principalmente film per ragazzi solo nei pomeriggi di domenica. A Venezia l'unico cinema con una regolare programmazione è rimasto il Giorgione Movie d'Essai (Cannaregio 4612, tel. +39 041 5226298). Mentre nel sestiere di Santa Croce, vicino alla Chiesa di S. Stae, c'è il circolo Casa del Cinema, (tel. +39 041 5241320), che offre ai propri soci delle proiezioni di rassegne cinematografiche. Al Lido di Venezia è ancora attivo il Cinema Multisala Astra, Via Corfù 12, telefono +39 041 5265736. Per concludere questo lungo elenco di cinema, attivi e non, dobbiamo citare l'Arena all'aperto in Campo San Polo, che durante la stagione estiva proietta film di cartello e quelli proposti alla Mostra del Cinema di Venezia. Abbiamo quindi visto che a Venezia anni fa c'erano numerosi cinema. Lo spopolamento della città, specialmente negli anni '80, è stato la principale causa della chiusura di tali sale, il progresso tecnologico (l'uso in famiglia e tra amici di cassette vhs e dvd), ha fatto il resto.
domenica 22 novembre 2009
Bocche di Leone
Le Bocche di Leone si possono ancora vedere a Venezia, nonostante risalgano ai tempi della Serenissima. Le Bocche di Leone erano dei bassorilievi di marmo bianco che raffiguravano la testa di un leone o una faccia dall'espressione cattiva. Al posto della bocca vi era una buca per inserire dei fogli di carta con le denunce segrete dei veneziani. Le denunce potevano riguardare vari tipi di reati tra i quali l'inadempienza alla sanità, la bestemmia o l'evasione fiscale. Quindi le Bocche di Leone potevano essere collocate in prossimità degli ospedali, sulle facciate delle chiese, vicino alle case dei magistrati ma anche all'interno del Palazzo Ducale. Le accuse (seppur segrete) non potevano essere anonime e dovevano citare almeno due testimoni, altrimenti venivano bruciate dai giudici. Le denunce segrete più pericolose erano quelle che venivano presentate con l'accusa di tradimento e cospirazione ai danni dello Stato. Sembra infatti che le prime Bocche di Leone siano state introdotte dopo il tentativo di colpo di stato di Baiamonte Tiepolo, nel 1310. In questo caso, anche senza supporto di testimoni, le denunce venivano inoltrate al temutissimo Consiglio dei X che provvedeva immediatamente ad indagare sul sospettato. Iniziavano così gli accertamenti, i pedinamenti e spesso le incarcerazioni preventive ai danni dell'accusato. Il sospettato poteva rimanere per dei mesi all'interno dei Piombi o dei Pozzi, in attesa di giudizio. I Piombi (costruiti nel 1591) erano delle celle localizzate nel sottotetto del Palazzo Ducale ed erano famose perché, essendo ricoperte appunto di piombo, vi faceva un caldo terribile durante le giornate di sole in estate. Dai Piombi riuscì ad evadere il latin lover Giacomo Casanova con una rocambolesca fuga nella notte tra il 31 ottobre ed i 1° novembre 1756. I Pozzi invece erano delle celle localizzate al piano terra del Palazzo delle Prigioni, particolarmente umide e malsane. Al contrario di quello che racconta la leggenda, esse non risultavano semi-allagate durante le ore di alta marea. A quell'epoca erano poi normali le torture, sotto l'effetto delle quali i prigionieri finivano spesso per confessare dei crimini mai commessi. Tramite le Bocche di Leone e le denunce segrete furono quindi scoperti molti reati di cui non si sarebbe mai venuto a conoscenza, con gravi danni per la Repubblica di Venezia. Probabilmente però vennero anche accusati e imprigionati degli innocenti. Anche gli altri detenuti non ebbero sicuramente il trattamento riservato ai carcerati al giorno d'oggi.
Festa Madonna della Salute 2009
La Festa della Madonna della Salute si è svolta sabato 21 novembre 2009 con il pellegrinaggio di migliaia di fedeli verso la Basilica a lei dedicata. La Festa della Madonna della Salute è probabilmente quella più genuina rimasta della tradizione veneziana. Dalla città ma anche dalla terraferma si muove una quantità di persone che si concentra in Campo della Salute, in attesa di portare la propria candela in chiesa e di poter pregare per la propria salute e per quella delle persone care. Una gran numero di fedeli si accalca già decine di metri prima della Chiesa della Salute, e si procede veramente piano. Quando si arriva in Campo della Salute ci sono delle bancarelle che vendono candele. Tali candele saranno portate all'interno della Chiesa della Salute dove saranno accese da alcuni inservienti. Nel frattempo un'emittente locale intervista una signora che attende il suo turno per entrare nella basilica. La coda di fedeli si accalca anche sulle scalinate esterne ma, pur lentamente, tutti riescono ad entrare in chiesa per far accendere la propria candela e a dedicare una preghiera alla Madonna della Salute (rappresentata dall'icona posta sull'altare maggiore, detta la "Mesopanditissa"). Quando si esce dalla Chiesa della Salute, finisce la parte sacra della festa ed inizia quella profana. Ci si dirige infatti verso Rio Terà dei Catecumeni dove sono poste numerose bancarelle di dolciumi (tra i quali frittelle e cassate siciliane), e venditori di palloncini. Anche qui la calca è notevole, ma poco oltre comincia il deflusso dei fedeli verso casa. Il pellegrinaggio continuerà tuttavia anche domenica 22, mentre terminerà di lunedì con la chiusura del Ponte Votivo, prevista per le ore 11,00.