Il Cortile dell'Archivio di Stato di Venezia non è facilmente visibile al pubblico. Per entrare nel Cortile dell'Archivio di Stato bisogna approfittare di alcune date speciali quali durante la Settimana della Cultura (in primavera) o in occasione di mostre e esibizioni che si tengono al suo interno. Normalmente la porta di accesso al cortile, che si trova in Campo dei Frari a destra dell'ingresso principale della basilica, è quindi chiusa. Avere l'opportunità di una visita al Cortile dell'Archivio di Stato non è di tutti i giorni, ma ne vale sicuramente la pena. Dentro al cortile ci sono numerosi elementi architettonici notevoli seppure non troppo conosciuti. Al centro del cortile è posizionata una bella vera da pozzo che finirà presto danneggiata poichè dentro di essa hanno messo una pianta. E' noto che le forti radici delle piante con il loro crescere finiranno per rompere perfino il marmo della vera da pozzo. Si vede poi l'ingresso archiacuto gotico via acqua di quello che una volta era il convento francescano dei Frari. Sono decisamente interessanti dei bassorilievi in marmo di leoni marciani, uno dei quali presenta l'unicità di avere la criniera molto lunga. In corrispondenza del perimetro del cortile dell'Archivio di Stato di Venezia sono presenti delle lunghe e strette finestre gotiche. Proprio all'ingresso del cortile si trova il porticato della Scuola dei Fiorentini, sorretto da pregevoli colonne in marmo con incise delle figure. Dal cortile si può quindi accedere al Chiostro della Trinità, uno dei più belli in assoluto di Venezia. Consiglio a chiunque si trovasse a Venezia nel periodo giusto, e ne avesse quindi la possibilità, di entrare in questo cortile e di visitarlo con calma. Ne potrà apprezzare la tranquillità, ma anche ammirare i piccoli tesori in marmo che esso contiene. Vi troverà ancora intatta l'atmosfera di quell'ambiente che fu per secoli luogo di preghiera e raccoglimento dei frati francescani di Venezia.
lunedì 31 maggio 2010
domenica 30 maggio 2010
Vandali in Campo Santa Margherita
I vandali in Campo Santa Margherita sono entrati in azione la notte tra il 27 e 28 di maggio 2010. Nel Sotoportego del Fontego è avvenuto un atto di vandalismo ai danni di un capitello. I vandali si sono accaniti contro un capitello in marmo riducendolo in frantumi e togliendo anche la piccola grata che proteggeva una statuetta della Madonna con il Bambino Gesù. Sembra però, a detta di una signora che abita lì vicino, che la statuetta non sia stata sottratta e che le forze dell'ordine (intervenute all'indomani) l'abbiano portata nella sacrestia della Chiesa dei Carmini. Questa azione dei vandali a Venezia, presso Campo Santa Margherita, è l'ennesimo atto in spregio alla città avvenuto nell'ultimo mese. La serie di vandalismi era iniziata con la decapitazione della testa in marmo del Sior Toni Rioba, poi proseguita con l'incendio nella Chiesa dei Derelitti e poi con il danneggiamento di una vera da pozzo in Corte Canal, presa a martellate. Tutti gli episodi sono stati opera di ignoti e quindi non è dato di sapere se dietro a questa serie di episodi si celi un'unica mano oppure se il teppismo sia diventato una (pericolosa) moda negli ultimi tempi a Venezia. Ad ogni nuovo atto di teppismo ci siamo interrogati su come sia possibile colpire una città d'arte in questo modo. Io ancora mi domando cosa si aspetti per proteggere il patrimonio artistico anche della cosiddetta Venezia minore. Servono maggiori controlli (soprattutto di notte), ma anche un continuo monitoraggio tramite telecamere dei luoghi "a rischio", oppure ci ritroveremo sempre più spesso a dover fare la cronaca di nuovi vandalismi. Non vedo al momento altre soluzioni. Sembra che spaccare e distruggere per divertimento a Venezia sia diventata l'attività preferita di qualche giovane annoiato (o ubriaco?) in cerca di qualche emozione forte. Se invece questi atti sono pianificati lucidamente allora la risposta dovrà arrivare dalle forze dell'ordine. Si spera al più presto.
sabato 29 maggio 2010
Musica Classica a Venezia
Le esibizioni di musica classica a Venezia non possono certo mancare nella città che ha dato i natali a illustri musicisti. Sono nati a Venezia infatti dei grandi compositori del '700 quali Antonio Vivaldi, Tomaso Albinoni e Benedetto Marcello, solo per citarne alcuni. Anche un giovanissimo Mozart trascorse un periodo di soggiorno nella Serenissima. Ne viene da sè che Venezia ha da sempre ispirato non solo poeti e scrittori, ma anche musicisti. La tradizione musicale in città viene continuata anche attualmente da gruppi e orchestre che quotidianamente propongono concerti ed esibizioni, spesso a pagamento ma talvolta gratis. Le sale più grandi della città divengono di sera (di solito intorno alle 20,30-21,00) i luoghi più adatti per le esibizioni di musica classica a Venezia. E gli spettatori accorrono numerosi. Per informare i turisti che visitano la città su questi concerti, si vedono in giro per Venezia delle improbabili "comparse" in abiti del settecento. Esse sono spesso giovani studentesse che compiono questo lavoro part-time. Il loro compito è di vendere biglietti per il concerto serale ma anche dirigere gli spettatori verso la sala in cui si tiene il concerto. Queste ragazze (anche i ragazzi svolgono comunque questa mansione) si possono vedere a S. Giacometto, ai Frari, a Sant'Aponal, all'Accademia ecc., insomma in tutti quei posti in cui ci sia un gran passaggio di turisti. E dove risulta quindi più facile vendere i biglietti per i concerti. Durante la bella stagione stare fermi non rappresenta certo un problema. Ma questi ragazzi in inverno svolgono lo stesso impiego con grande sofferenza per via del freddo. Ma tant'è. Sono gli inconvenienti del mestiere.
venerdì 28 maggio 2010
Campanile di San Cassiano
giovedì 27 maggio 2010
Casa di Sebastiano Venier
La casa di Sebastiano Venier si trova a Venezia, nel sestiere di Castello. La casa di Sebastiano Venier è localizzata tra Campo Santa Maria Formosa e l'omonima Calle Lunga. Sebastiano Venier è divenuto celebre per essere stato uno dei comandanti della flotta cristiana durante la battaglia di Lepanto, durante la quale venne sbaragliata la flotta turca. Tale battaglia venne combattuta il 7 ottobre 1571 presso l'isola greca di Lepanto, facente parte dell'arcipelago delle Curzolari. Se lo scontro fosse stato perso dalla Lega Santa, il destino dell'Europa cristiana sarebbe stato segnato a favore della Turchia islamica. Seppure lo schieramento guidato da Don Giovanni d'Austria fosse inferiore a quello turco-ottomano, alla fine la vittoria arrise ai cristiani. Grande merito del successo fu dovuto alle manovre e al coraggio di Sebastiano Venier, che in qualità di comandante dello spiegamento centrale della flotta europea, risultò decisivo nell'esito della battaglia. Al ritorno a Venezia Sebastiano Venier venne insignito di grandi onori e quindi divenne doge nel 1577. Ricoprì la carica più importante della Serenissima fino al 1578, all'età di 82 anni. Per il suo ruolo cruciale nella battaglia di Lepanto, Sebastiano Venier fu ricordato per sempre da Venezia come uno dei suoi più grandi eroi. Alla sua morte venne sepolto a Murano, all'interno della Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Le sue ceneri sono però attualmente custodite nella Chiesa di San Giovanni e Paolo. Una lapide a ricordo di Sebastiano Venier si può vedere dal Campo Santa Maria Formosa posta sulla casa in cui visse il valoroso comandante. La fermata del vaporetto più vicina per arrivare alla casa di Sebastiano Venier è Rialto (linee 1 e 2).
mercoledì 26 maggio 2010
Chiesetta di Sant'Andrea
martedì 25 maggio 2010
Coro in Campo dei Frari
Un coro in Campo dei Frari l'ho visto qualche tempo fa. Si trattava di un coro composto da una trentina di persone che erano vestite in maniera sgargiante con prevalenza del colore rosso. Le canzoni che eseguiva questo coro in Campo dei Frari erano davvero allegre e hanno fatto fermare per la curiosità alcune decine di passanti. Il nome del coro è Choeur Battant, che è stato creato con un gioco di parole tra cuore "coeur" e coro "choeur", cioè "coro battente" con chiara allusione al cuore che batte. I lettori in lingua francese del blog potranno confermare o meno le mie deduzioni. Come si può desumere dal nome, il coro in Campo dei Frari cantava in lingua francese, ma sarebbe stato troppo per me (modesto autodidatta della lingua d'oltralpe) capire se provenissero veramente dalla Francia o dalla Svizzera oppure dal Belgio o dal Quebec. Il coro si è disposto vicino alla Chiesa dei Frari ed ha posizionato un cappello di fronte a loro, segno questo che intendevano così finanziare almeno una parte della loro tournée di passaggio a Venezia. Alla fine di ogni canzone il coro è stato applaudito dai passanti che hanno gradito le esibizioni, davvero ben eseguite. Mi piacerebbe sapere la provenienza del coro Choeur Battant, magari qualche lettore del blog potrebbe aver riconosciuto delle persone di questo gruppo. O almeno conoscere questo simpatico coro dalla sua fama. Io intanto li ringrazio per aver regalato a veneziani e turisti qualche minuto di allegria e spensieratezza. Bravo!
lunedì 24 maggio 2010
Vogalonga 2010
La Vogalonga 2010 è arrivata alla sua 36. edizione e si è svolta domenica 23 maggio. La Vogalonga 2010 si è tenuta nella Laguna di Venezia lungo un percorso di circa 30 chilometri. A questo importante evento remiero hanno partecipato circa 5.000 vogatori, la maggioranza dei quali erano italiani ed europei, distribuiti su oltre 1500 imbarcazioni. La partenza della Vogalonga 2010 ha avuto luogo come di consueto in Bacino San Marco alle ore 9,00 con il classico colpo di cannone e dopo l'alzaremi. Quindi le numerose imbarcazioni si sono dirette verso la laguna nord, passando vicino ad alcune isole quali Sant'Erasmo, Burano e Mazzorbo. Poi hanno attraversato il Canal Grande di Murano e grazie al Rio di Cannaregio si sono immesse nel Canal Grande, giungendo infine al traguardo posto alla Punta della Dogana. A tutti i partecipanti arrivati entro il tempo limite (ore 15,00) è stata consegnata una medaglia. Durante la Vogalonga 2010 si sono viste imbarcazioni a remi di tutti i tipi, da quelle tipiche della Laguna di Venezia, quali sandoli e gondole, a quelle esotiche come le dragon boat e le imbarcazioni polinesiane.
Senza dimenticare le altre centinaia di barche che vogavano alla veneta o all'inglese. Per scattare le immagini del post mi sono posizionato sull'imbarcadero di S. Tomà che per l'occasione era completamente sgombro, essendo sospesa la circolazione dei vaporetti lungo il Canal Grande per la mattina della Vogalonga. Il clima della manifestazione è stato davvero sereno e tranquillo, e la fatica dei vogatori è stata facilitata dalla bella giornata di sole non troppo calda. E' sempre bello vedere il Canal Grande senza barche a motore e almeno in due occasioni (per la Vogalonga e durante la Regata Storica), lo si può ammirare placido come lo hanno immortalato i vedutisti del '700. Anche la Vogalonga 2010 ha dimostrato più che mai che Venezia è una città viva e che la passione per la voga è ancora ben radicata. Credo che molti partecipanti alla Vogalonga 2010 abbiano ancora negli occhi le belle immagini che offre Venezia e la sua laguna. Sarà difficile resistere alla tentazione di tornare anche il prossimo anno. E poi, perché mai resistere?