giovedì 13 maggio 2010

Petrarca a Venezia


Petrarca a Venezia vi soggiornò per alcuni anni. Petrarca a Venezia abitò in una casa localizzata lungo la Riva degli Schiavoni, a pochi passi dal Ponte del Sepolcro, dove ancora oggi esiste una targa commemorativa (vedi foto). Il Ponte del Sepolcro si chiama così perchè durante il medioevo nei suoi pressi alloggiavano i pellegrini in attesa di partire con le navi veneziane alla volta della Terra Santa. In quella casa di Venezia il Petrarca si stabilì nel 1362, essa gli fu regalata dal Senato della Serenissima con la promessa che alla morte del poeta tutte le sue opere sarebbero rimaste a Venezia. In quella abitazione Francesco Petrarca ospiterà per alcuni mesi un altro grande poeta toscano, Giovanni Boccaccio. Del periodo trascorso da Francesco Petrarca a Venezia non si hanno molte notizie. Si sa che egli ebbe modo di vedere l'acqua alta e di descrivere i disagi da essa provocata, ma Petrarca ebbe anche la possibilità di assistere ad un grande torneo di cavalieri in Piazza San Marco. Purtroppo il soggiorno di Petrarca a Venezia non durò a lungo. A causa di dissidi con alcuni critici veneziani Petrarca lascia nel 1367 la Serenissima per trasferirsi (assieme alle sue opere) prima a Padova e quindi ad Arquà. In quella cittadina posta nei Colli Euganei il Petrarca trascorre gli ultimi anni della sua vita, assistito e confortato dalla figlia. La morte lo coglie nel 1374. Comunque anche Francesco Petrarca, come già era successo in precedenza per Dante a Venezia, ebbe l'occasione di apprezzare l'unicità e la magia della Città dei Dogi.


6 commenti:

emilia ha detto...

Mi è piaciuta sempre questa storia, a volte si rimane solo con il ricordo e la promessa :) infatti bastano anche essi

Anne ha detto...

"Zephiro torna, e 'l bel tempo rimena,
E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia,
Et garrir Progne et pianger Philomena,
Et primavera candida et vermiglia."

"Zéphir revient, qui nous ramène le beau temps,
Les herbes et les fleurs, sa suave famille,
Et les chants de Progné, les pleurs de Philomèle,
Et le printemps vêtu de blanc et de vermeil."

Francesco Petrarca

Sergio ha detto...

Proprio in questi giorno è uscito, edito da Il Gazzettino, la nuova edizione del libro di Aldo Andreolo intitolato "Memorie di pietra - Personaggi celebri ricordati sui muri di Venezia".
Fra le tante lapidi o targhe marmoree viene ricordata anche quella del Petrarca.

Fausto ha detto...

emilia: Grazie. :O)
Buona serata.

Anne: Merci d'écrire ces beaux poèmes de Pétrarque en français.
A bientôt.

Sergio: Allora spero che i lettori del blog vi troveranno delle foto migliori delle mie e delle informazioni più approfondite.
A presto.

Marco Innocenti - Montecatini Terme ha detto...

Secondo il noto volume "Petrarca e Venezia" (Venezia 1874), nel capitolo "Petrarca a Venezia" si precisa (p. 292) che "mentre alcuni vorrebbero che fosse stata la casa che anche oggi si vede vicina al ponte del Sepolcro, altri ritengono che sorgesse ove era il monastero del Sepolcro". Tale casa era situata più a destra, guardando quella che oggi porta la lapide. Era nota come Palazzo delle Due Torri, già di proprietà di Andrea da Molin. In una lettera dello stesso Petrarca a Pietro da Bologna, il poeta fa infatti riferimento alla presenza di due torri. Il libro citato propone (p. 293) il disegno tratto dalla pianta di Venezia attribuita al Durero, nel quale ben si vede tale casa dotata di due torri. Pertanto la lapide sarebbe stata posta nel luogo sbagliato, anche se quello giusto dista pochi metri.

Fausto ha detto...

Marco Innocenti: Grazie per la precisazione.
Buona giornata.

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails