mercoledì 16 marzo 2011

Arco Gotico a Santa Croce


Un arco gotico a Santa Croce si trova tra la Lista Vechia dei Bari e Corte Pisani, nella contrada di San Simeon Grando. Questo arco gotico a Santa Croce delimitava un tempo le proprietà che qui possedeva la ricca e antica famiglia Pisani, la quale apparteneva al patriziato della Serenissima. Infatti sugli stipiti dell'arco sono ancora visibili le cerniere che sostenevano una porta o un cancello.
Caratteristica peculiare di quest'arco è di avere incastonato al centro proprio un bel simbolo in marmo dei Pisani (visibile sul fronte e sul retro), ossia un leone rampante. Tale simbolo non è uguale sui due lati, come testimoniano le immagini. L'architrave che sostiene l'arco è appoggiata su due vetuste figure di leoni in marmo di epoca veneto-bizantina, una delle quali è in condizioni davvero critiche (vedi foto). Per osservare il retro di questo arco gotico bisogna fare qualche passo all'interno di Corte Pisani alla quale la toponomastica veneziana ha riservato il nome "corte" piuttosto che quello di "calle" forse per ricordare uno spazio più grande che esisteva anticamente in quel luogo. Percorrendo per intero la Corte Pisani si giunge in poco tempo alla Riva de Biasio e quindi in Canal Grande, del quale, dalla lunga fondamenta, si ammira un ampio panorama. Questo è uno tra i posti ideali da dove vedere la Regata Storica gratis. La fermata del vaporetto più vicina per arrivare a questo arco gotico nel sestiere di Santa Croce è "Riva de Biasio" (linee 1, 51 e 52).


1 commento:

Fausto ha detto...

Mi permetto di aggiungere questo prezioso commento rilasciato sulla mia pagina Facebook dal Signor Franco Filippi:
Bari (Calle Larga, Lista Vecchia dei) a S. Simeon Grande. Baro, scrive il Gallicciolli, illustrando questa località, era un tempo un’isoletta fra Scopolo e Birri. È però nome generale di terreno paludoso ed incolto. Perciò l’Erizzo nella sua cronaca dice che le monache della Celestia ebbero un baro per edificarvi un monastero ed una chiesa. Ed il Scivos dice che nel 1201 si fabbricò la chiesa di S. Andrea sopra un gran baro appresso al Lido.
Altri vorrebbero che qui un tempo abitassero, oppure avessero ritrovo, bari, o barattieri, appoggiandosi al Sabellico, il quale dà il nome di nebulonum a queste località. Senonché è d’uopo considerare che il Sabellico, senza curarsi dell’etimologia dei nomi attribuiti alle contrade di Venezia, li traduceva molte volte in latino alla lettera, come ai suoi tempi correvano .
Quanto al titolo di Lista Vecchia, è da notarsi che col vocabolo lista s’inten-devano le adiacenze del palazzo d’un ambasciatore straniero, le quali godevano, come gli antichi asili, d’alcune immunità pei delinquenti. Questa era la li-sta dell’ambasciatore Cesareo domiciliato nel prossimo palazzo Correr, ora distrutto, che aveva la facciata sopra la così detta Riva di Biasio . L’ultimo degli ambasciatori Cesarei ad abitarvi fu il marchese Giovanni Antonio Turinetti di Priè, il quale nel 27 luglio 1753 fu colpito da apoplessia a Mogliano, ed il 13 luglio 1754 venne sostituito dal conte Filippo Giuseppe di Rosenberg, che, come abbiamo veduto, pose stanza a S. Barnaba. Vedi Ambasciatore (Ramo dell’ ).

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