I mori sulla Torre dell'Orologio di Venezia sono delle figure in bronzo che sovrastano l'edificio, ad oltre trenta metri di altezza. I mori sulla Torre dell'Orologio furono realizzati da Ambrogio delle Anchore (o dell'Ancora) nel 1498. I mori vennero chiamati così dai veneziani a causa del colore della patina formatasi con l'ossidazione del bronzo di cui sono composti, ma le fattezze dei loro volti sono caucasiche.
Essi sono alti circa 2,70 metri e le pelli che li ricoprono servono a nascondere gli ingranaggi che consentono loro di girare e di battere le ore con dei lunghi martelli. Gli ingranaggi dell'orologio furono assemblati da Paolo e Carlo Ranieri (rispettivamente padre e figlio). Una leggenda racconta che essi vennero accecati perché non potessero ricostruire in altre città una simile meraviglia. Si tratta però solo di un racconto, la Serenissima invece, visto lo splendido risultato ottenuto, decise di raddoppiare loro il compenso pattuito. I mori sulla Torre dell'Orologio battono le ore, a distanza di cinque minuti uno dall'altro. Così l'occasione più favorevole (e comoda) per vederli all'opera è a mezzogiorno, dove essi effettuano ben dodici rintocchi a testa. I due mori sono di età diversa, uno è vecchio, a simbolizzare il tempo passato, mentre l'altro è giovane e rappresenta secondo alcuni il presente, secondo altri il futuro. Vedere i mori dalla terrazza in cui sono posti da oltre 500 anni fa impressione, sono davvero grandi e risaltano ancor di più con lo sfondo della Chiesa e del Campanile di San Marco. Chi li volesse ammirare da vicino può certamente pianificare la visita alla Torre dell'Orologio, che consentirà anche di esplorare il resto di questo interessante edificio di Venezia.
2 commenti:
C'est merveilleux de les voir d'aussi près, ces vénérables Maures.
Merci Fausto.
Amitiés,
Nathanaëlle
Nathanaelle: Et je conseille à tous d'aller les voir de près.
Bonne soirée.
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