Le biciclette a Venezia non sono poi così facili da vedere, anche perché in bicicletta a Venezia non si può andare. Ma negli ultimi mesi, girando per alcuni parti della città, mi sono accorto di alcune biciclette apparentemente abbandonate ai lati della strada. Tali biciclette sono però incatenate ai tombini con tanto di lucchetti in modo che non possano essere portate via. Mi sorge il dubbio che, essendo proibito girare in bicicletta a Venezia, qualche astuto ciclista abbia deciso di usare il proprio mezzo a due ruote di notte, non rispettando i divieti e soprattutto evitando i controlli che fanno i vigili urbani durante la giornata. Potrebbe essere anche lo scherzo di qualche burlone, non si sa mai. Nella foto in alto vediamo una bicicletta in Calle de le Mende vicino a San Vio mentre nell'immagine sotto si vede una bicicletta in Calle del Centopietre presso la Toletta. Entrambe queste strade sono localizzate nel sestiere di Dorsoduro.
martedì 20 ottobre 2009
Biciclette a Venezia
Le biciclette a Venezia non sono poi così facili da vedere, anche perché in bicicletta a Venezia non si può andare. Ma negli ultimi mesi, girando per alcuni parti della città, mi sono accorto di alcune biciclette apparentemente abbandonate ai lati della strada. Tali biciclette sono però incatenate ai tombini con tanto di lucchetti in modo che non possano essere portate via. Mi sorge il dubbio che, essendo proibito girare in bicicletta a Venezia, qualche astuto ciclista abbia deciso di usare il proprio mezzo a due ruote di notte, non rispettando i divieti e soprattutto evitando i controlli che fanno i vigili urbani durante la giornata. Potrebbe essere anche lo scherzo di qualche burlone, non si sa mai. Nella foto in alto vediamo una bicicletta in Calle de le Mende vicino a San Vio mentre nell'immagine sotto si vede una bicicletta in Calle del Centopietre presso la Toletta. Entrambe queste strade sono localizzate nel sestiere di Dorsoduro.
Etichette:
Divertimenti
lunedì 19 ottobre 2009
Villa Pisani
Villa Pisani si trova a Strà, una cittadina localizzata lungo la Riviera del Brenta a circa 20 Km. da Venezia. Villa Pisani si può certamente considerare la più grande e bella villa dell'entroterra veneziano. Le ville costruite in terraferma dalle nobili famiglie veneziane soprattutto nel '600 e '700 venivano utilizzate come residenze estive dai patrizi per sfuggire al caldo umido della laguna. Le ville avevano dei vasti possedimenti al loro interno e potevano anche portare degli introiti derivanti dall'allevamento dei cavalli, dalla coltivazione di frutta e ortaggi ed alla produzione del vino. Villa Pisani di Strà venne costruita al principio del '700 dagli architetti Francesco Maria Preti e Girolamo Frigimelica su commissione dell'omonima famiglia. I lavori per la costruzione della villa terminarono nel 1736, mentre quelli per ultimare il parco annesso durarono per altri 20 anni, terminando nel 1756. Con la caduta della Serenissima venne anche la cessione di Villa Pisani da parte di Ermolao I a Napoleone Bonaparte che la acquistò nel 1807 per la somma di un milione di franchi. Napoleone regalò quindi Villa Pisani al figliastro Eugène Beauharnais, vicerè d'Italia, che assunse il nuovo (e provvisorio) nome di Villa Eugenia). Nel 1814 Villa Pisani passò di proprietà degli Asburgo mentre nel 1866 venne ceduta ai Savoia. Villa Pisani con il suo parco divenne quindi nel 1882 proprietà demaniale, mentre nel 1934 fu sede del primo incontro tra Mussolini e Hitler. Ai giorni nostri Villa Pisani è diventata Museo Nazionale e viene visitata da decine di migliaia di visitatori ogni anno. Presso la Villa Pisani di Strà avviene ogni anno in ottobre la partenza della prestigiosa Venice Marathon. Villa Pisani si può considerare divisa in due parti distinte: l'edificio della villa e il vasto parco di circa 11 ettari che contiene al suo interno il celebre labirinto. La imponente facciata della Villa Pisani è in stile neoclassico, oltre l'entrata ci sono due cortili circondati da statue di ispirazione mitologica. Dopo aver acquistato il biglietto di ingresso si può visitare il piano nobile della Villa Pisani che contiene numerose sale interessanti, piene di specchi, mobili e suppellettili d'epoca. Il posto più notevole di Villa Pisani è però il grande Salone da Ballo (o Salone delle Feste) il cui soffitto fu magistralmente affrescato da Giambattista Tiepolo, il titolo del dipinto è "Gloria della Famiglia Pisani" (1762). Questa fu l'ultima opera eseguita dal Tiepolo in tarda età all'interno dei domìni veneziani. Il costo del biglietto per visitare la villa ed il giardino è attualmente di 10 euro, per i giovani al di sotto dei 18 anni, per gli anziani oltre i 65 anni e per i residenti della Riviera del Brenta l'ingresso è gratuito. L'orario di visita estivo di Villa Pisani (aprile-settembre) è dalle 9 alle 19 mentre quello invernale è 9-16. Il giorno di chiusura è il lunedì. Villa Pisani si trova in Via Doge Pisani 7 (telefono +39 049 9800590). Per visitare la Villa Pisani ed il parco sono necessarie non meno di 2 ore. Per arrivare a Strà da Venezia si può prendere l'autobus Actv numero 53 (per Padova) in partenza da Piazzale Roma durante le ore centrali della giornata ai minuti .25 e .55. Il biglietto di andata e ritorno costa attualmente 6,80 euro a persona (il tragitto ha una durata di circa 50 minuti). Per ritornare a Venezia da Strà con il bus le partenze sono ai minuti .13 e .43. Per andare a Villa Pisani con il taxi da Venezia il costo è di circa 50 euro (solo andata). Prossimamente scriverò degli altri articoli per parlare del Parco di Villa Pisani e del divertente Labirinto.
Etichette:
Luoghi
Tramonto a Venezia
Tramonto a Venezia. I colori di certi tramonti a Venezia mi lasciano senza parole. (Clicca sulla foto per ingrandire l'immagine).
Etichette:
Vivere a Venezia
domenica 18 ottobre 2009
Archi a Venezia
Gli archi a Venezia sono visibili un po' ovunque e sono una caratteristica dell'edilizia minore. A Venezia gli archi venivano anche chiamati vòlti ed avevano diverse funzioni. Gli archi potevano servire per "tenere a distanza" due edifici oppure per rinsaldarli tra di loro. Gli archi ed i vòlti potevano essere singoli (vedi foto sotto), oppure costruiti in gruppi tra una casa ed un'altra (foto a fianco). Gli archi a Venezia non servirono solo per un uso pratico nell'edilizia minore ma anche spesso ad indicare che i due edifici collegati dal vòlto erano di appartenenza di un solo proprietario o della stessa famiglia. Si può tuttora vedere alle estremità di alcuni archi gli stemmi nobiliari incisi su bassorilievi in marmo delle famiglie che possedevano tali case. In linea di massima si può dire che non c'è grande differenza tra gli archi ed i vòlti, comunque l'aspetto di questi ultimi sembra più massiccio. Gli archi a Venezia venivano costruiti in mattoni ma spesso, soprattutto negli edifici di appartenenza di famiglie nobili, anche con degli elementi in marmo. Alcuni archi vengono attualmente sorretti da dei sostegni in legno, per garantirne la sicurezza se il loro stato di conservazione è precario, naturalmente in attesa di un intervento di restauro. Come è nel caso dell'arco visibile da Campo Santa Marina (foto sotto).
Etichette:
Edilizia minore
sabato 17 ottobre 2009
Giocare a Bocce a Venezia
Giocare a bocce a Venezia è possibile anche se le società bocciofile sono ridotte al minimo in centro storico. Fino ad una quarantina di anni fa trovare un posto dove giocare a bocce a Venezia era relativamente facile poiché molte osterie disponevano di spazi riservati agli stradoni per il gioco delle bocce. Erano dei posti perfetti per i pensionati che avevano così modo di stare all'aperto durante la bella stagione, giocando a bocce e bevendo del buon vino in compagnia degli amici. In città ai giorni nostri quel tipo di osteria è praticamente scomparso. Quando ero bambino esisteva a Venezia un altro bel posto per giocare a bocce. Si trovava presso la Manifattura Tabacchi nei pressi di Piazzale Roma e da tempo ha lasciato il posto ad un parcheggio per autovetture. Comunque a Venezia ci sono ancora dei luoghi dove giocare a bocce. A Dorsoduro ci sono infatti 2 società bocciofile che sono localizzate in Fondamenta Briati, a circa duecento metri l'una dall'altra. La prima società si chiama Bocciofila San Sebastiano ed ha l'entrata di fronte alla facciata della Chiesa dell'Angelo Raffaele (sulla sponda opposta del canale, Venezia, D. Duro 2364, telefono +39 041 2750315). All'interno del suo perimetro ci sono gli stradoni al coperto per il gioco delle bocce, un bar (dove sono esposte una parte delle coppe e dei trofei vinti dalla società, vedi foto sotto) ed anche degli spazi dove vengono coltivati degli ortaggi, il tutto riservato ai soci. La Bocciofila San Sebastiano è considerata tra le migliori nel Veneto, vantando tra i propri iscritti degli ottimi giocatori che competono ai massimi livelli regionali. Sempre lungo la Fondamenta Briati andando verso Campo Santa Margherita si trova la Bocciofila Mariano Cucco (Venezia, D. Duro 2531, tel. +39 041 5246507). Tale società ha degli spazi ridotti rispetto a quella vicina ma ha pur sempre un bar e tre stradoni per il gioco delle bocce. In questi posti si ritrovano spesso i pensionati che godono così di alcune ore di svago tra una partita a bocce ed una chiacchierata tra vecchi amici. Entrambe le bocciofile sono aperte tutti i giorni della settimana con il seguente orario: 9,00-12,00 e 15,00-20,00. Ci sono inoltre altre bocciofile a Venezia, a Murano ed al Lido.
Etichette:
Divertimenti,
Vivere a Venezia
giovedì 15 ottobre 2009
Manifestazione dei Pescatori di Chioggia
Una manifestazione dei pescatori di Chioggia si è svolta questa mattina, giovedi 15 ottobre 2009, presso la Capitaneria di Porto di Venezia che si trova in Fondamenta delle Zattere. La manifestazione dei pescatori di Chioggia è dovuta alla mancanza di lavoro causata da una morìa di vongole di mare, chiamate in dialetto bevarasse, che ha colpito questi bivalvi da almeno un anno. Sono quindi giunti a Venezia circa 150 motopescherecci da Chioggia con i relativi equipaggi formati da centinaia di pescatori per sensibilizzare l'opinione pubblica e le Autorità competenti di fronte a questa crisi che da mesi ha messo in ginocchio quanti vivono della raccolta delle vongole di mare, ormai praticamente scomparse dai nostri fondali nel Mar Adriatico. Le foto mostrano alcuni momenti della manifestazione pacifica che ha coinvolto sia i pescatori di Chioggia che i veneziani incuriositi dai numerosi motopescherecci ormeggiati alle Zattere.
Etichette:
Fatti e Novità
Baiamonte Tiepolo
Baiamonte Tiepolo fu il principale protagonista di un fallito tentativo di colpo di stato che ebbe luogo a Venezia nel 1310. Baiamonte Tiepolo fu spalleggiato nella rivolta dalla famiglia Querini e da Badoero Badoer. Essi congiurarono, cercando di uccidere il doge Pietro Gradenigo. La sera del 15 giugno 1310 i rivoltosi si diressero a capo delle loro forze armate verso il Palazzo Ducale. I congiurati visto il grande numero avrebbero avuto ragione dei soldati posti a protezione del doge. Però accadde un episodio imprevisto e singolare noto come la vecia del morter (la vecchia del mortaio). Infatti quando i rivoltosi stavano arrivando in prossimità di Piazza San Marco, a pochi metri da dove si trova ora la Torre dell'Orologio, una vecchia si sporse dal balcone per vedere chi stesse facendo tutto quel frastuono. Senza volerlo, la vecchia urtò il mortaio che era appoggiato al balcone che cadde esattamente sulla testa del portabandiera dei rivoltosi, uccidendolo all'istante. Tale avvenimento creò scompiglio e indecisione tra gli insorti che furono nel frattempo attaccati dalle guardie ducali, costringendoli alla fuga verso le Mercerie. Fu quindi per caso che fu evitato un colpo di stato che avrebbe potuto cambiare la storia della Repubblica di Venezia. I rivoltosi catturati vennero in seguito giustiziati con l'accusa di alto tradimento, mentre quelli che riuscirono a scappare (tra i quali Baiamonte Tiepolo) furono esiliati a vita. La famiglia Querini trovò rifugio presso l'Isola di Stampalia nel Mare Egeo mentre Baiamonte Tiepolo morì nel 1328. Per ringraziare la vecchia del mortaio, il doge concesse a lei di non pagare l'affitto della casa dalla quale aveva compiuto il gesto che aveva salvato la Serenissima. Tale privilegio fu poi esteso anche ai suoi discendenti. Un bassorilievo della vecia del morter fu posto in seguito sul luogo dove avvenne l'episodio ed è tuttora visibile (vedi foto sotto). La casa di Baiamonte Tiepolo in Campo Sant'Agostin fu rasa al suolo come monito, e a perenne ricordo nello stesso luogo venne eretta la Colonna dell'Infamia. Fino alla caduta della Repubblica di Venezia fu proibito di costruire delle nuove case in quel posto. Adesso a memoria dell'evento rimane una pietra incisa sull'angolo di Campo Sant'Agostin (vedi foto sopra), con la seguente scritta: "LOC. COL. BAI. THE. MCCCX". Tali abbreviazioni hanno come significato: "Qui era localizzata la colonna di Baiamonte 1310. La conseguenza più evidente della rivolta di Baiamonte Tiepolo fu l'istituzione del Consiglio dei Dieci che per quasi 5 secoli sarà temuto dal popolo e dai nobili veneziani.
Etichette:
Personaggi
Iscriviti a:
Post (Atom)