sabato 24 agosto 2013

Sedersi Fuori Casa


Sedersi fuori casa a Venezia, una volta, era la normalità, specialmente durante la bella stagione. Mi ricordo che quando ero bambino andavo a trovare i miei zii a Castello e la sera li vedevo seduti fuori a chiacchierare, magari davanti ad una bibita fresca. Qualche donna lavorava il merletto, mentre vi erano ancora alcune "impiraresse" impegnate nel loro arduo lavoro, ma solo sotto la luce. Erano anni però che non vedevo più una signora seduta fuori di casa a Venezia. 
La vidi da lontano e pensai di farle subito una foto. Tanto poi gliene avrei fatte altre da vicino. Arrivo presso la signora e, parlando in dialetto, le dico come sia bello vedere ancora una signora seduta a prendere il fresco e che naturalmente mi piacerebbe avere delle sue immagini. La signora mi guarda stralunata e mi dice, con accento dell'est europeo: "Non parlare italiano, no foto, prego!". Ci sono rimasto malissimo. Credevo di aver finalmente trovato una veneziana doc che si sedeva fuori di casa ed invece…. Allora forse tocca agli stranieri riproporre questa tradizione che io credevo perduta. Ma cosa vogliamo dal mondo d'oggi? Prima la tv e poi i computer con internet, ma anche tablet e telefonini, hanno fatto perdere a tutti i residenti quella voglia di aggregazione una volta così spontanea in questa città. Non ci resta che riguardare quelle foto in bianco e nero che un tempo ritraevano i popolani delle contrade più povere mentre stavano seduti fuori casa.
Purtroppo quel tempo se n'è andato per sempre, a Venezia. 

14 commenti:

luci ha detto...

Durante l’ultima passeggiata a Venezia avevo notato a Canareggio in Fondamenta della sacca San Girolamo parecchie sedie vicino alle aiuole. Tra me e me avevo proprio pensato che, di sera, gli abitanti di questa contrada si sedessero fuori casa a chiacchierare e li avevo tanto invidiati….Mi sono sbagliata?
Ciao luci

Anonimo ha detto...

Anche nel mio quartiere (Ciutat Vella, Barcellona), con vicoli nei quale non c'è traffico, la gente sedeva (in passato) in strada a chiacchierare con ventaglio in mano (estate).

podi-.

bianchini arturo ha detto...

perchè i residenti pur provenienti dall'est, non sono anch'essi "residenti" e quindi neo-veneziani? è patetica questa difesa ignorante di uno status biologico di "veneziani doc" retrogrado e reazionario.

Claudio ha detto...

Come hai ragione,Fausto:l'abitudine di passare del tempo formando dei crocchi tra vicini è purtroppo tramontata quasi ovunque,specie nei centri di una certa dimensione;in paesi piccoli però l'usanza sopravvive.
Ma fino a quando?
Una curiosità:cosa significa "impiraresse"?
Scrivo da Ancona e questo termine è per me incomprensibile.
Ciao.

Fausto ha detto...

Claudio: Le "impiraresse" erano delle lavoratrici che fabbricavano collane di perle di vetro. Lo facevano tramite dei lunghi aghi ed era un lavoro certosino. Con gli aghi infilavano le perle fino a formare appunto le collane. Mia nonna era una "impiraressa". Questo mestiere, così tipico un tempo a Venezia, è oggigiorno scomparso completamente.
Buona giornata.

Ana Maria ha detto...

Questo e uno dei motivi per cui io amo Burano :). Mi piace trovare nel tardo pomeriggio le signore sedute a parlare e fare merletti :)

Laura ha detto...

E' cosi' dovunque, non solo a Venezia.

Passavo l'estate in Croazia e due anni fa ci sono tornata e non ho visto nessuno fuori seduto all'ombra di un fico, nei piccoli paesi, sono rimasta molto delusa, ma cosi' e' la vita.

bianchini arturo ha detto...

Rimango perplesso dal fatto che lei non abbia voluto pubblicare il mio commento critico. Però magnanimamente le posso suggerire di visitare di più la zona di Santa Marta nelle sere calde d'estate: troverà molte persone sulla via, che chiacchierano e discutono come d'altra parte succede ancora in molti paesi di montagna o di campagna.

luci ha detto...

Durante la mia ultima passeggiata a Venezia avevo notato lungo fondamenta sacca San Girolamo delle sedie vicino alle aiuole. Avevo subito pensato che servissero agli abitanti della “contrada” per chiacchierare di sera e li avevo tanto invidiati. Forse non è così?
Ciao luci

Claudio ha detto...

Fausto:grazie per la cortese spiegazione.
Ora conosco un termine veneziano in più,anche se in disuso.
Ciao.

Marina consaga ha detto...

Ciao Fausto ,non so se è arrivato il mio prec commento ma sono poco pratica e provo a rimandarlo.
domenica 21luglio 2013 : con un bel libro mi reco a Casteo Campo San Piero per leggere e godermi il panorama. C erano delle persone anziane che si erano portate le sedie e stavano all ombra a " ciaccolare" dei bei tempi andati in rigoroso dialetto veneziano. Ho fatto finta di leggere e li ascoltavo ... Mi hanno fatto bene al cuore e li ho anche fotografati
ti saluto
marina livornon

luci ha detto...

Ho inviato commenti al tuo post ma non sono stati pubblicati.Non ti sono arrivati o non sono stati approvati....????
ciao luci

stephanie ha detto...

il mondo cambia...una volta ci si sedeva fuori a discutere,a giocare,ci si incontrava con gli amici....communque bella foto fausto !!bella settimana !!

caroline_venezia ha detto...

Mi sembra che la gran parte dei veneziani che conosciamo e i nostri vicini sia anadata via, perche' tutti hanno le seconde case in montagne! Quindi in questi giorni non hanno bisogna di sedersi fuori nella citta'.

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