Niente Palais Lumière. L'annuncio che il Palais Lumière non si farà è stato dato venerdì scorso dal progettista Rodrigo Basilicati. Il Palais Lumière era un'opera fortemente voluta dallo stilista Pierre Cardin, che, pur essendo di nazionalità francese, ha origini venete. Con il Palais Lumière, un grattacielo alto 254 metri, egli intendeva fare un grande servizio alla sua terra natìa. Tale edificio, da costruire presso la gronda lagunare (a Porto Marghera), avrebbe dato lavoro a migliaia di persone sia in fase di assemblamento, che dopo la sua inaugurazione.
Purtroppo i tempi di attesa per i dovuti permessi si sono dilatati oltre due anni e mezzo e quindi la Concept Creatif (società di Cardin) ha disdetto tutti gli accordi in essere. La burocrazia italiana, insomma, ha colpito ancora. Adesso vi è un assurdo gioco al massacro per le responsabilità tra amministrazioni locali e Ministero dei Beni Culturali per via di alcuni vincoli. Una grave incombenza per il Comune di Venezia sarà quella di reperire i 43 milioni di euro già messi a bilancio in questo biennio previsti dalla vendita delle aree sulle quali avrebbe dovuto sorgere il Palais Lumière. Altro danno sarà quello dovuto alle mancate commesse. Infatti era stato previsto che tutti gli arredamenti in vetro del Palais Lumière sarebbero stati prodotti a Murano. Insomma una boccata di ossigeno per la languente industria vetraria in laguna. Naturalmente altre persone sono state felici che il progetto sia andato a monte. Credo esse abbiano a cuore il paesaggio "unico" offerto dalle ciminiere di Porto Marghera che sarebbe stato deturpato dal Palais Lumière. Io personalmente credo si sia gettata al vento l'irripetibile opportunità di fare qualcosa di importante per la realtà veneziana, la sua economia e la riqualificazione e bonifica di Porto Marghera. Bisogna ammettere che il partito trasversale del "no a tutto ciò che sia moderno a Venezia (o vicino ad essa)" sia davvero potente. Se questa città rimane immobile, uguale a sè stessa, non ha futuro ed è destinata solo ad una lunga agonia. Bisogna sapere anche accogliere le innovazioni, se queste sono di pubblica utilità e non sono invasive o inaccettabili per l'ambiente circostante. Come vorrei che Pierre Cardin potesse leggere questo articolo. Gli chiederei, a nome di migliaia di veneziani, di ripensarci e di portare avanti il suo progetto. Un uomo della sua tempra, imprenditore temerario, non dovrebbe fermarsi dinanzi a nessun ostacolo.
Per realizzare un sogno non è mai troppo tardi….
5 commenti:
Io sono contento che il progetto sia abortito perchè in tal modo si è evitato che un'architettura tanto brutta e mal disegnata è stata evitata al mondo. Che il progetto del Palais Lumiere fosse una pacchianata era abbastanza condiviso dai più. Sarebbe bello che in futuro un progetto più sensato sostituisse lo schifo di Porto Marghera: andrebbe bene per il momento anche una sobria bonifica ambientale.
Siamo proprio in Italia. Il palais lumière sarebbe stato qualcosa di meraviglioso e innovativo e invece ci troviamo di fronte a degli incompetenti che purtroppo ci goveranno. E' incredibile che si arrivi a tanto. E' uno schifo essere governati da gente incompetente.
Fausto, lasciamo perdere il fatto che avrebbe dato lavoro a molte persone ed in questo periodo di crisi sarebbe stato un toccasana, ma, sinceramente, una struttura del genere a Marghera non la vedrei proprio. Si potrebbero utilizzare questi soldi per creare delle strutture di riabilitazione della zona industriale e sono in completo disaccordo con il commento di Gianfranco. Buonanotte.
io sono d'accordo con te Fausto....
l'importante era cercare un equilibrio, se il progetto del palais lumiere non piaceva a tutti, bastava fare delle proposte migliorative, ma dire di no a ogni innovazione, perdere delle occasioni di riqualificazione (con soldi privati!!!), far passare la voglia con estenuanti rimpalli burocratici...è vergognoso....
meglio tenersi le ciminiere di Marghera vero?!
Io personalmente sono contraria alle grandi navi...ma non in generale: penso solo che non debbano passare nel canale della Giudecca, perchè purtroppo la tragedia del Giglio insegna e se capitasse una cosa del genere a Venezia sarebbe la rovina, ma per il resto, credo anch'io che Venezia, nella sua unicità, debba comunque aprirsi alle innovazioni, per non diventare solo un grande luna park....
un'innovazione che non snaturi la città, ma che contribuisca a tenerla viva...
ciao ciao
Aldo Bianchini: Rispetto ovviamente la tua opinione, ma adesso, purtroppo, non vedo altre alternative per il risanamento e la riqualificazione di Marghera.
Buona giornata.
Gianfranco: Aver perso un'occasione simile credo sia stato gettare al vento un premio alla lotteria (per Venezia e Marghera). Era un'opportunità da non farsi sfuggire, ma governo locale e centrale non ne hanno capito la potenzialità.
Ciao.
Elio: Magari si potessero utilizzare i soldi previsti per il progetto del Palais Lumière. Invece il tutto è stato perduto, per sempre....
Buona giornata.
Maetta: Penso tu abbia centrato in pieno le argomentazioni che avrebbero dovuto convincere anche chi doveva approvare quel progetto. Per quanto riguarda le grandi navi, il problema è ancora più complesso poiché ci sono grandi interessi in gioco che non sempre coincidono con quelle dei residenti.
Buona giornata.
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