Gli indignati a Venezia hanno occupato per una settimana Calle Larga Mazzini, tra Rialto e Campo San Salvador. Anche a Venezia, dopo gli "indignados" spagnoli ed il movimento "Occupy Wall Street" a New York, gli indignati hanno fatto sentire la loro presenza nel centro storico della città, a pochi passi dalla sede della Banca d'Italia.
Gli indignati a Venezia hanno montato una ventina di tende ed hanno improvvisato dei comizi e dei dibattiti sotto lo sguardo attento delle forze dell'ordine che presidiavano l'entrata della più importante banca della città. Il tutto si è svolto in maniera pacifica ed i ragazzi indignati hanno dimostrato una bella resistenza nel rimanere all'aperto durante questi giorni e soprattutto in queste fredde notti. Lo slogan più gettonato era "siamo il 99%" ma anche "noi la crisi non la paghiamo". La pessima situazione economica e sociale che attualmente sta attraversando gran parte dell'Occidente rinvigorisce la protesta degli indignati. Essi hanno manifestato il disagio giovanile nei confronti della politica e dei "poteri forti" ai quali essi attribuiscono le responsabilità della pesante crisi in atto. Gli indignati a Venezia sono rimasti fino al 17 novembre 2011, poi il presidio è stato tolto, non so dirvi se con la forza oppure con il consenso dei manifestanti.
3 commenti:
noi bulgari sappiamo che quando prendere prestiti dalla banca deve avere un ritorno :)
Il momento che attraversiamo è "brutto"! Le cause di tutto ciò sono gli indebiti arricchimenti di pochi sulle spalle di molti, nonché le forti speculazioni, sempre opera di quei pochi ricchi.
Tutti dobbiamo essere indignati, anche se materialmente non andiamo a sistemarci sotto le tende, cosa che farei se avessi qualche anno dimeno.
Quindi .... indigniamoci sul blog!
Daniel: Non è solo una questione di prestiti. E' la situazione economica attuale che ha spinto gli indignati a protestare anche a Venezia.
Sergio: Condivido il tuo pensiero. L'1% detiene una ricchezza immensa mentre moltissimi altri devono tirare la cinghia. Il momento che stiamo passando richiede un ripensamento generale su questo problema.
Ciao.
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