Campanili in restauro a Venezia ce ne sono numerosi. Anche se alcuni di essi sono ricoperti da impalcature, purtroppo i lavori di restauro sono stati sospesi magari da mesi per mancanza di fondi. Ed allora si possono vedere dei casi emblematici di campanili in restauro quali quelli di Sant'Aponal (foto sotto al titolo), San Silvestro e San Salvador, solo per citarne alcuni. Altri campanili, come quello di San Bartolomeo o dei Gesuiti sono inagibili e non si hanno a disposizione nemmeno i soldi per cominciarne il restauro.
Insomma molti dei campanili di Venezia avrebbero bisogno di essere risistemati, come è stato fatto recentemente per il Campanile di San Martino, ma senza la copertura finanziaria adeguata si rischia che prima o poi si possano verificare su di essi delle lesioni o forse dei crolli. Alcuni campanili di Venezia sono monitorati molto bene, come il campanile pendente di Santo Stefano, mentre altri sembrano quasi lasciati in balìa degli eventi. Speriamo che la situazione possa tornare al più presto alla normalità con interventi mirati a risanare tutti quelle torri campanarie di Venezia che lo necessitino. Approfitto di questo post per ricordare a tutti l'evento "La Venezia dei campanili e dai campanili" che avrà luogo giovedì 1 dicembre 2011 presso la Scoletta dei Calegheri a San Tomà. Per l'occasione Sergio Piovesan e il sottoscritto parleranno dei campanili di Venezia con l'ausilio di immagini originali.
7 commenti:
Per quale ragione dobbiamo spendere i soldi per i campanili? Paghi il Vaticano che non paga nemmeno l'ICI allo Stato. I soldi non mancano certo al Vaticano che é lo Stato più ricco del mondo, paghino dunque loro o lasciate crollare i campanili. Gianfranco Dall'Omo
I campanili non debbono crollare perchè hanno rilevanza architettonica e fanno parte della nostra storia,oltre ad essere una piacevole e irrinunciabile caratteristica dei panorami italiani. Attenzione a non distruggere la nostra storia e le nostre tradizioni! Tuttavia è giusto,specialmente in momenti come questi, che non si sottraggano risorse pubbliche a necessità sociali sicuramente proritarie e che questi costi siano sopportati dall'opulento Vaticano,che DEVE ANCHE PAGARE L'ICI, CON LA SOLA ESCLUSIONE DEGLI IMMOBILI DEDICATI ESCLUSIVAMENTE AL CULTO!
I campanili non sono proprietà del Vaticano e, inoltre, sono parte integrante degli edifici dedicati al culto.
Gianfranco e Claudio: Anche in un periodo di crisi come questo dobbiamo comunque salvaguardare il nostro panorama artistico-architettonico.
Far pagare l'Ici al Vaticano sarebbe comunque una scelta politica che noi, come comuni cittadini, non possiamo imporre.
Ciao.
Sergio: Grazie per la precisazione.
Buona serata.
Fausto:
1) questo è un parere e non una polemica.
2) sono perfettamente d'accordo(v.mio commento)sulla salvaguardia del patrimonio architettonico di Venezia.
3)vero che noi cittadini non possiamo imporre nulla ,ma possiamo far sentire con determinazione la nostra voce e far circolare le nostre opinioni.
4)mi sembra ingiusto che un immobile da cui si ricava reddito(anche un albergo!)gestito da privati debba pagare l'ICI,mentre uno della Chiesa,in concorrenza col primo,debba esserne esonerato.
Giusto che i luoghi di culto, come le chiese o i campanili siano esonerati dall'ICI, ma i vari conventi trasformati in alberghi non sono luoghi di culto e non pagano l'ICI, questo é vergognoso si sfruttano solo i cittadini inermi. Giusto che la nostra architettura venga difesa ma bisognerebbe imporre al Vaticano di pagardi i vari restauri, la chiesa di San Marco ne sa qualcosa. Gianfranco Dall'Omo
Gianfranco: Come ho detto in precedenza, quella di far pagare l'ICI al Vaticano sarebbe una decisione politica. Quale governo avrebbe abbastanza coraggio di prenderla?
Ciao.
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