domenica 11 novembre 2012

Porta delle Botti


La Porta delle Botti si trova a Venezia nel sestiere di San Polo. La Porta delle Botti è localizzata in Calle San Mattio, non lontana dal Mercato di Rialto. Ho dato io una denominazione fittizia a questa singolare porta poiché essa è diversa da tutte le altre. Infatti questa porta presenta due slarghi nella sua parte bassa che consentivano di far passare più agevolmente le botti verso quello che forse una volta era un deposito. 
In tempi più recenti detti slarghi sono stati rimessi in ordine con dei pezzi di legno sagomato che hanno ridato alla porta il suo aspetto originario. Non sono rimaste molte porte come queste a Venezia e comunque essa mi risulta essere probabilmente la più ampia, con una larghezza massima, nei punti scalpellati del marmo, di ben 150 cm. Questa fu una soluzione ingegnosa che permise di non sostituire le due spallette della porta e lasciandoci un ricordo della presenza delle botti in città, così tanto in voga all'epoca della Serenissima. Vale la pena ricordare che poco lontano da quella porta è localizzata la Calle dei Botteri, dove venivano fabbricate appunto le botti. Quella porta così sagomata era quindi forse un deposito di botti piuttosto che un "magazen" o una "malvasia" (in altre parole un'osteria). L'Arte dei Botteri esisteva a Venezia almeno dal 1271 ed aveva sede di fronte alla Chiesa dei Gesuiti. Per giungere alla Porta delle Botti conviene partire da Campo de le Beccarie, proseguire per Calle de le Do Spade e girare a sinistra per Calle San Mattio. Non aspettatevi di vedere qualcosa di straordinario.
Vi troverete solo un pezzetto di storia di Venezia.


7 commenti:

stephanie ha detto...

mi piace questo pezzo di storia veneziane...ho preso nota per la mia prossima passeggiata....grazie...buona donemica..

Sergio ha detto...

Fino a qualche anno fa frequentavo l'osteria all'Antico Pizzo gestita da Vittorio e Mario Marcolin e da Fabio Arban e la porta, che si trova lì vicino, dava accesso proprio al deposito dei vini, anche se gli stessi non erano più in botti,ma in damigiane.

luci ha detto...

Io conoscevo quella in calle de l’arco 456 a San Polo .
Ciao Luci

Anne ha detto...

"Non aspettatevi di vedere qualcosa di straordinario": mais si, Fausto, tout est particulier et intéressant, à Venise, tout détail témoigne de l'histoire passionnante de la ville. Je note l'adresse de cette porte à découvrir lors d'un prochain voyage. Bonne soirée!

Claudio ha detto...

Interessante questo "tuffo" nel passato più quotidiano di Venezia,dove in effetti il transito di capaci botti doveva essere ben frequente,conoscendo la spiccata propensione dei locali a bersi una o più "ombre" in compagnia.
Osservando bene la porta,Fausto,ritengo che i due elementi in legno non rappresentino il postumo ripristino della pietra asportata precedentemente dagli stipiti,bensì che pietra e legno siano contemporaneamente coesistiti,costituendo quest'ultimo una sorta di cuscinetto atto a non rovinare le doghe più esterne delle botti.
Traggo questa deduzione dall'attenta osservazione delle tue foto:dalla seconda,ma ancor più dalla terza, si può rilevare un consumo uguale e simmetrico in entrambi i legni,all'altezza corrispondente circa all'attuale serratura della porta.
Ciò farebbe pensare che i recipienti abbiano ripetutamente strisciato sui legni,essendo peraltro larghi solo alcuni centimetri più della luce della porta.
Resta da chiedersi a cosa siano servite le intaccature presenti nei legni(forse a posizionare degli spessori sagomati atti a centrare il transito delle botti?)e i due fori ben visibili alla base degli stipiti in pietra(forse a fissare una guida ove far scorrere una slitta o un carrello di supporto dei grandi recipienti?).
Scusami,Fausto,per le mie forse troppo lunghe divagazioni,ma trovo interessante osservare e fare ipotesi su tutto ciò che riguarda il passato della tua bella città.
Saluti,Claudio.

Fausto ha detto...

Stephanie: Anche piccoli dettagli come questo ci fanno capire il passato di Venezia. Sono certo che scoprirai facilmente quella porta nella tua passeggiata.
Ciao.

Sergio: Grazie per l'informazione. Ciò conferma che quella porta cela ancora un deposito di vino, seppure in damigiane.
Buona giornata.

Luci: Come vedi ce n'era almeno un'altra, più grande, da scoprire.
Ciao.

Anne: Je pense la même chose que vous. J'aime trouver de nouveaux détails de la ville afin de mieux comprendre Venise.
Bonne journée.

Claudio: Complimenti per l'indagine così approfondita su questa porta. Potrebbe essere anche così. Ma forse, come ha spiegato Sergio in un commento precedente, potrebbe trattarsi del passaggio di damigiane collocate su carrelli che strusciano sui bordi di legno. Insomma, per avere delle certezze bisognerebbe avere la possibilità di chiedere ai vecchi padroni del magazzino, cosa non troppo facile da realizzare.
Buona settimana.

Graziella ha detto...

Grazie Fausto per le tue interessanti viaggi verso la storia veneziana...Ho appuntato nella mi agenda per visitarla nel mio prossimo viaggio. Grazie! Buona settimana
Graziella d'Argentina

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