venerdì 24 gennaio 2014

Venezia Senza Barriere


"Venezia senza barriere" è un racconto di una breve ma intensa esperienza in città da parte di un gruppo di amiche. Tale racconto (comprese le sue foto) mi è stato inviato da Luisa di Torino, appassionata di questo mio blog e innamorata di Venezia. Ecco di seguito la loro "avventura" della quale sono più che felice di avere l'opportunità di poter pubblicare. Buona lettura:

"Venezia senza barriere", di Luisa da Torino.

Arriva per mail l’invito per un convegno sulle diseguaglianze di salute in campo materno infantile, (tema che alla mia amica - collega Chiara e a me, interessa moltissimo) in una delle più belle città del mondo: Venezia.
Voglia di andare: tantissima. Titubanza: un po’. Perché Chiara si muove con una sedia a rotelle a spinta manuale. Però…lei è giovane, sportiva, la sedia è maneggevole…perché non tentare? Ci provo: scrivo a Fausto Maroder di Alloggi Barbaria [1] e gli espongo la situazione. Mi fido di lui, ogni luogo che descrive e che sono andata a visitare s’è rivelato veramente da vedere. E anche in quest’occasione Fausto non delude, anzi. Ci spiega che tra ponti facilitati e vaporetti (la persona con difficoltà di movimento paga 1.30 euro a corsa, l’accompagnatore viaggia gratis) si può visitare quasi tutta la città. Certo molto di più di quanto possiamo vedere noi che di tempo ne abbiamo poco (mezzo pomeriggio e una sera). Allora si va!!!! Viaggio Torino Porta Susa - Venezia Santa Lucia e ritorno con Trenitalia assistite con cordialità e professionalità. 



Una volta arrivate, affidandoci a quanto appreso dall’utilissimo sito del Comune di Venezia [2] abbiamo deciso di fare a piedi fino alla fermata Guglie in mezzo all’allegra fiumana dei bambini usciti da scuola e dei turisti incantati da tanta bellezza. Da lì col vaporetto 5.2 siamo arrivate agli Alloggi Barbaria dove avremmo trascorso la notte*. Si posano gli zaini e via, con l’idea di andare a piedi alla Libreria Acqua Alta [3,4] poi, con vaporetto, a San Marco e avanti così, girovagando. Ma Chiara, Silvia (la nostra amica trevigiana giunta a trascorrere qualche ora con noi) ed io siamo state fortunatissime: Fausto Maroder s’è offerto di accompagnarci!! La libreria si riconferma il posto magnifico che ricordavo. Unico oserei dire.



E da lì…già che era con noi, Fausto ci accompagna fino in Piazza San Marco con un percorso breve (il migliore che potessimo fare) e condito di tanti aneddoti. Passo dopo passo apprendiamo delle corti man mano chiuse, di quell’hotel che nasconde nel cortile una vera da pozzo, dei veneziani che se ne vanno scacciati da una vita troppo costosa, scopriamo l’esistenza di una terza colonna in Piazza San Marco che giace in mare, sorridiamo osservando la scultura dell’architetto della basilica che si mangia le mani, ci commuoviamo alla settima colonna decorata con una tragica storia di morte infantile. Ci raccontiamo del concerto dei Pink Floyd e della parodia dei Pitura Freska (http://www.youtube.com/watch?v=Ria-rbE9qTE). E ci incantiamo all’ascolto della narrazione di una Venezia fatta di prati e campi con pascoli in città, assassini nei vicoli (tant’è che c’è la Calle dei Assassini). E le feroci condanne a morte e il crollo del campanile nel 1902 e i furti napoleonici…Un passione vera che ci è stata trasmessa con garbo e simpatia. 



Finito di sognare siamo ripartite col vaporetto verso Barbaria de le Tole e abbiamo cenato vicino agli Alloggi Barbaria, bel locale, ottima cucina…La mattina abbiamo ripreso il vaporetto verso la stazione e da li, in teoria, avremmo dovuto prendere la linea 1 per Ca’ Rezzonico ed arrivare al convegno in Campo Santa Margherita. Alla stazione ci aspettavano 4 baldanzose amiche, una veneziana e tre trevigiane, anche loro lì per il convegno, le quali hanno dissentito riguardo alla scelta del vaporetto e si sono offerte di aiutare a valicare i ponti a braccia. Non tutti a braccia ad esser sinceri perché sul Ponte Calatrava scorre “un’ovovia”. Così moderna da far rima con “Vilma passami la clava”. L’idea è bella, ma l’aggeggio è ridicolmente lento (vero è che da sopra si possono scattare foto inedite, ma con quello che ci mette c’è tempo anche di dipingere un paio di quadri..), non si possono portare armi cariche (il che vuol dire che invece puoi riempirlo di armi scariche?) e lo si attende, da un lato e dall’altro, senza aver nessun riparo né dal sole né dalla pioggia.



Il convegno è stato interessante e stimolante per i tanti temi ancora da studiare, per le mille iniziative da mettere in atto. C’erano colleghi straordinari da tutte le città, personaggi del mondo scientifico attuale che si chiamano e ti chiamano per nome, che sorridono nella complicità di un obiettivo comune. …

Infine, in volata verso la stazione, un’immancabile puntata da Tonolo per i dolci di carnevale [5]. 

Viaggio finito. Tornando scriviamo queste parole con gli occhi colmi di immagini bellissime (consapevoli del fatto che anche perdersi a Venezia è stupendo, un modo di vedere quello che non tutti vedono), le orecchie e la testa piene di parole serie e di risate.



In conclusione la nostra opinione è che Venezia si possa davvero visitare anche con difficoltà di deambulazione, se poi c’è un accompagnatore speciale e tante braccia aiutano a scavalcare i ponti, non piove e non arriva l’acqua alta, ecco allora proprio non si può desiderare nulla di più!!






*non abbiamo trovato ostacoli fino all’ingresso dove c’è da superare uno scalino, all’interno c’è il montascale. Di sopra, la sala colazione, il bel terrazzino e le aree comuni sono accessibili. Nella nostra stanza solo uno scalino per arrivare in bagno che però poi è ampio (avendone voglia e tempo si sarebbe potuta far la doccia).

                                                                                                      LUISA


11 commenti:

Claudio ha detto...

Che bella esperienza!
Grazie di avermene fatto parte.
Un abbraccio a Luisa ed un bravo a Fausto.

stephanie ha detto...

ma che bella questa storia..fatta di passione,amore,tenacia e condivizione...grazie a tutti voi per questo regalo....
un ciaoooo a tutti...

Anne ha detto...

Venise et la gentillesse de ses habitants, comme vous, Fausto, offrent à chaque visiteur émotions, beauté, désir de revenir. Une expérience chaque fois réussie ! Merci à vous et à Luisa de ce beau témoignage.

Sandra ha detto...

Grazie, di averci fatti partecipi di questa bellissima esperienza nella nostra Venezia. GRAZIE!

Patricia ha detto...

A beautiful city warm and open hearted.
Practical concern to make an accessible holiday for your guests. What an ideal place to stay.
I am looking forward to meeting you Fausto when we stay at the Alloggi Barbaria.

Fausto ha detto...

Claudio: Lo è stata per davvero e spero di ripeterla presto. Magari avessi più tempo libero per accompagnare a Venezia tutte le persone che me lo chiedono.
Buona serata.

stephanie dupont: Ci vuole molta tenacia per girare Venezia con la sedia a rotelle, in città infatti ci sono oltre 400 ponti. Ma grazie a persone così, nulla è precluso.
Ciao.

Anne: Et je remercie Luisa encore une fois pour partager avec tous l'histoire de ce séjour spécial.
Bonne soirée.

Sandra: Grazie a te per aver seguito con attenzione l'esperienza di Luisa e delle sue amiche.
Ciao.

Patricia: Venice has been a welcoming city for centuries and it is nice to help people seeking to discover its beauty. I look forward to welcoming you.
Kind regards.

Mario ha detto...

Un amico mi lasciò un biglietto con su scritto: volere è potere. Non l'ho messo in pratica, come invece ha fatto questa volonterosa e valente scrittrice nel venire a Venezia. Complimenti.

Fausto ha detto...

Mario: In effetti ci vuole grande forza di volontà per visitare Venezia su una sedia a rotelle. Tuttavia gli scogli proposti dalle barriere architettoniche in città (i ponti) sono stati brillantemente superati e l'esperienza è stata molto gradita.
Buona giornata.

Mario ha detto...

Fausto, ho quasi abbandonato il blog, perchè m'impegna troppo e non trovo più il tempo necessario per seguirlo. D'ora in poi ti seguirò maggiormente da FB.
Non avendo mai visitato Venezia - se non in quella giornata di agosto1994, che ti ho già raccontato - non la conoscevo, ma grazie al tuo blog ho imparato a conoscerla meglio di tanti visitatori, ma soprattutto - ed è per me l'aspetto più avvincente ed appassionante - anche grazie al tuo blog, ho imparato a conoscere la storia di Venezia dalle sue origini; di quando, al crollo dell'Impero Romano d'Occidente, gente della terraferma trovò scampo sugli allora piccoli terrapieni della laguna. Straordinaria e unica al mondo la storia di Venezia, ecco perchè mi ha sempre affascinato, ed ecco perchè il turismo è il suo oro.
Ciao.

Fausto ha detto...

Mario: Bentornato! So, per esperienza personale, che porta via molto tempo seguire i blog. Su Facebook do l'opportunità di sapere quando c'è un nuovo articolo, quindi tanto vale approfittarne. Ero certo che questo post avrebbe incontrato il tuo interesse.
Ciao.

hotel venezia aeroporto ha detto...

Sono davvero felice che tu goduto il viaggio a Venezia e ha avuto l'opportunità di sperimentare l'atmosfera unica.

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