Chi sono i veneziani? E' una domanda che mi sento rivolgere spesso e che non ha una facile risposta. I veneziani hanno la fortuna di vivere in una città così speciale. Tuttavia molti veneziani si abituano fin dalla nascita alla bellezza del centro storico e non ne colgono la particolarità. Troppi veneziani non fanno caso a ciò che vedono per la strada o lo considerano normale. Ma di normale a Venezia c'è poco, ogni giorno chi ne ha voglia può fare delle interessanti scoperte.
Il veneziano "medio" purtroppo si è impigrito e difficilmente si allontana dalle strade che percorre tutti i giorni. Ma così si perde la visita di numerosi angoli della città. Per troppi veneziani vivere qui o in terraferma è la stessa cosa e questa è l'opinione diffusa di molti giovani. In effetti la città non offre loro troppi divertimenti, in pratica non ci sono vere discoteche e c'è solo un cinema. Per altri veneziani però vivere in questa città rappresenta un'occasione unica. E' un piacere avere l'opportunità di trascorrere tutta la vita a Venezia, e quindi questa è una chance che molti non sfruttano a dovere. Tuttavia i veneziani in genere sono molto orgogliosi della propria città e si fanno beffe di coloro che vivono in terraferma. Li scherniscono chiamandoli tutti "campagnoli", con un evidente senso di campanilismo. Quanti veneziani conoscono sufficientemente la storia della Serenissima, o gli artisti e i personaggi che la resero grande? Quanti di essi sanno distinguere i vari stili architettonici che la caratterizzano? Non molti, comunque una ristretta minoranza. A ben vedere comunque bisognerebbe tenersi ben stretti i pochi veneziani rimasti in centro storico. La città senza i suoi abitanti di sicuro diverrebbe una squallida Veniceland. Mi piacerebbe sapere anche le opinioni dei lettori del blog.
9 commenti:
The Venetians I met who would be in your generation, Fausto, all seemed politically and socially aware. They were often frustrated with the "performance" of the various levels of government, it seemed, and many were actively trying to do something about some of the problems in Venice, such as graffiti, the perceived damage done by gigantic cruise ships and the threat of the closure of the hospital. They were proud of the heritage of Venice and were trying to maintain it.
I met a few of the people in the next (older) generation, and they were the ones who would point out were their forebears were born, where they had gone to school, shopped and so on. They were also the ones who seemed to be taking on the role of child care for their own sons and daughters, so they could go to work and continue to be able to afford to live in Venice.
Domanda difficile la tua! I veneziani sono come i cittadini di tutte le altre città i quali non è detto che conoscano tutto del luogo in cui vivono. Ma qui quello che conta non è solo essere nati e vissuti in un determinato luogo. Infatti sono molto importanti due cose: l'interesse personale ed anche il grado d'istruzione. L'interesse personale nasce dall'interno, dal fatto di essere curiosi e, chi non lo è non s'interessa né a Venezia né a qualsiasi altra cosa.
Veneziano non è chi sfrutta la sua città ed anche chi la maltratta lasciando fuori della porta le immondizie dopo una certa ora o la domenica, quando gli spazzini non passeranno più. Non sono veneziani quelli che lasciano per strada oggetti ingombranti, magari non vicino a casa propria, ma portandoli presso le case altrui.
Io vivo bene a Venezia; ci sono nato ed ho fatto di tutto per non allontanarmi. Non ho niente contro i "campagnoli" basta che questi non ci vedano retrogradi solo perché non ci muoviamo in automobile. Per questo Venezia è, senz'altro, la città più democratica perché tutti vanno a piedi.
E mi fermo qui!!!
"Chi sono i veneziani ?" E' una domanda che mi rivolgo io stesso da tanti anni e continuo a farmi tutt’ora.
"Chi sono i veneziani ?"
Difficile rispondere…
Penso che un libro non sarebbe sufficiente, ma visto che ci è richiesto solo un breve commento posso tentare di azzardare una personalissima opinione:
I veneziani sono persone, uguali a tutte le altre persone che vivono su questo pianeta. Stessi pregi, stessi difetti.
Ho conosciuto veneziani che non dimentichero' mai ed altri che avrei preferito non incontrare.
Eppure, quando cammino per la città, al buio o all’alba ed ho modo di riflettere, senza distrazione alcuna, mi convinco sempre piu’ di una cosa:
I veneziani sono…veneziani e questo dovrebbe essere, per loro, piu’ che sufficiente.
Io non sono un veneziano.
Sono un “campagnolo” che è fiero di abitare in un territorio in cui la Serenissima ha lasciato davvero tanti segni del suo splendore.
Quando raggiungo la città provo sempre un sentimento di ammirazione.
Sono orgoglioso che una città simile, che tutto il mondo ci invidia, possa davvero esistere.
Mi auguro che chi la governa…avverta la mia stessa ammirazione e si sforzi di fare il possibile per la sua salvaguardia e per quella della comunità di persone che in essa continuano e spero continueranno a vivere.
Mi auguro che chi la governa…si renda conto del richiamo che la terraferma esercita sui propri concittadini e si impegni a tenerseli stretti.
"Chi sono i veneziani ?"...
Sono il futuro di Venezia.
Questa domanda mi ha così appassionato che ho finito con lo scriverci un libro. Un centianaio di pagine, con belle illustrazioni.
Offro queste osservazioni e riflessioni così come Venezia si è offerta a me fin da bambino, senza mai chiedere niente pur meritando tutto. In questo libro si parla dei Veneziani che costruirono la meraviglia sull'acqua e di coloro che oggi la distruggono.
Il libro può essere liberamente prelevato
qui
Se qualcuno avesse anche voglia di discuterne, è benvenuto su veneziaLog.net
Yvonne: I agree with you, some Venetians are aware of the critical situation that the city is actually living. However much more people should point out this. Probably my generation failed in the saving of Venice, maybe we didn't try that hard. Will be able the next generations to save Venice? That's my question.
Kind regards.
Sergio: Concordo pienamente con la tua disamina. L'amore per Venezia nasce dall'interesse. Hai ragione inoltre nel sottolineare come i veneziani al giorno d'oggi cerchino di sfruttare la città per avere dei ritorni economici. Anch'io dico che le persone incivili non meritano di essere chiamate veneziane. Ne conosco alcune purtroppo, ma la maleducazione esiste ovunque e si fa fatica a correggerla. Non potrei nemmeno immaginare di trasferirmi a vivere in un'altra città, ma purtroppo molti residenti sono stati costretti a farlo, spogliando Venezia dei suoi abitanti. Siamo rimasti in quattro gatti, ma abbiamo il dovere di vigilare sulla nostra città, almeno per garantirne la sopravvivenza.
Buona domenica.
Silvano: Anche il tuo commento mi trova d'accordo. I veneziani sono nella media, come le altre persone. Vorrei però che più persone si facessero carico della sua salvaguardia perché si rischia di perdere Venezia per sempre nel corso di qualche decennio. La classe politica tutta, locale e statale, deve darsi maggiormente da fare per salvare Venezia. Questo comporterà delle scelte magari impopolari ma necessarie per preservare quella che considero ancora la più bella città al mondo.
Ciao.
Umberto Sartori: Il libro è davvero interessante e ne consiglio la lettura a chiunque ami Venezia. Vorrei proprio che il tuo grido di allarme non rimanesse inascoltato. Credo che tutti noi veneziani dovremmo fare di più per salvare la nostra città. Prima che sia troppo tardi.
Buona giornata.
I veneziani li hanno mandati tutti in terraferma. Hanno trasformato Venezia in città museo svuotandola. Io conoscevo una signora, piuttosto orrenda poveretta, che viveva in uno in un sotoportego alla toletta dove c'è un capitello dove sta scritto: Fermati o passeger e il capo inchina alla gran Madre di Dio del ciel Regina,viveva in un tugurio dove scorrazzavano le pantegane sotto i suoi piedi e quelli di due bambini, quando c'era l'acqua alta la culla galleggiava nell'acqua. Oggi quel tugurio é stato trasformato in un negozio dove si vendono maschere e altro. C'era dunque la volontà di eliminare i veneziani. Perché non restaurarono quel magazzeno in un alloggio vivibile? Logico, il proprietario del tugurio doveva fare i soldi eliminando gli inquilini e trasformare quel cesso in un negozio. Gianfranco Dall'Omo
Ciao Fausto, hai ragione. Pensa che mia madre non è mai entrata nel Pamazzo Ducale e penso che ormai a 97 anni non lo farà più. Inoltre, ora, vive a Mestre.
Scusa, vedo solo adesso che il mio piccolo commento sfigura rispetto a quelli degli altri. Naturalmente sono d'accordo con la disamina di tutti, ma vorrei aggiungere che veneziani si resta dentro e che anche fuori da Venezia si può conservare il modo di fare appreso dai nostri genitori. Del resto "Veneziani, gran signori" (non nel senso di ricchi).
I Veneziani si sono estinti anni fa... il ponte della costituzione (scritto in piccolo volutamente) é la loro lapide.. e gli epitaffi li scrivono i politicanti italiani che di questa città non han mai capito nulla. Sono per metà Veneziano e vivo lontano dalla Dominante. (Molti veneziani neanche sanno che è un altro appellativo della Serenissima). Qualcuno pensa che basti creare su FB un gruppo con le ricette o con le foto dei tramonti per essere veneziani doc. Io preferisco sentirmi discendente di Marco Polo (di cui porto il nome). Pensare che Siam sempre diversi.. mercanti ambasciatori combattenti.. pensare che piuttosto che far venire tutti sti vandali di turisti eravamo persone sempre pronte "a ciapar su e ndare ". Viaggio per il mediterraneo.. e quante volte vedi un castello e su in Leone Marciano e stupito dici "anca qui??". Sogno che i veneziani siano tutti in una Venezia Magica.. magari un giorno saprò interpretare le rune sul leone dell'arsenale.. e chissà.. potrò tornare a casa.. come Ulisse nella sua Itaca.. anzi no.. come i Polo nella loro Venezia.
Posta un commento