Una morte assurda a Venezia è accaduta sabato 17 agosto 2013. Infatti un tragico incidente ha avuto luogo vicino al Ponte di Rialto. Ecco raccontato brevemente il fatto. Intorno alle ore 11,30 un vaporetto della linea 1 stava aspettando in mezzo al Canal Grande il proprio turno per poter attraccare sull'imbarcadero di Rialto. In quel momento il tratto d'acqua era particolarmente trafficato. Nel frattempo il comandante del vaporetto, che veniva spostato dalla corrente, ha effettuato una retromarcia per mantenere il mezzo in assetto.
Purtroppo proprio dietro di esso sopraggiungeva una gondola che veniva centrata dal vaporetto. Il gondoliere è stato sbalzato sul pontile del Magistrato alle Acque mentre la poppa del vaporetto ha colpito in modo violento un turista tedesco che cercava di proteggere con il proprio corpo la figlioletta di tre anni. L'impatto è stato durissimo e malauguratamente non ha lasciato scampo a Joachim Reinhardt Vogel, professore universitario, nonostante i soccorsi tempestivi. Venezia è rimasta sconvolta dalla notizia, che ha rimbalzato immediatamente di casa in casa e per le strade della città. Un incidente simile accade di rado in laguna, mi ricordo una ventina di anni fa una sfortunata turista americana perse la vita in una dinamica simile, ma annegando in Bacino San Marco. Adesso vi è un dibattito acceso a Venezia ed il solito rimbalzo di responsabilità sull'accaduto. Il tragico incidente è avvenuto per un concatenarsi di eventi, e manco a dirlo, nel trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Tuttavia vi sono alcuni fatti evidenti che hanno provocato la tragedia, vediamo quali. Il traffico che attanaglia quel tratto di Canal Grande per esempio. Ogni giorno passano per di là circa 4000 natanti, tra i quali vaporetti, gondole e taxi, ma anche barche da trasporto e imbarcazioni da diporto. E' evidente che un tale intasamento di mezzi provoca dei rischi. Negli ultimi tempi transitano sempre più linee di trasporto pubblico per il Canal Grande, ma si è incrementato anche il trasporto privato. Servono quindi al più presto nuove norme comunali per regolamentare il traffico in quelle acque. Inoltre gli ultimi anni hanno visto un proliferare quasi incontrollato di pontili e pali lungo le rive del Canalazzo, che, a mio avviso, andrebbero rimossi. Ciò di fatto limita l'ampiezza del Canal Grande e aumenta la possibilità di collisioni. In un mio post di qualche anno fa avevo documentato un litigio tra un gondoliere e un capitano Actv, ma mai avrei sospettato che in futuro, a pochi metri da lì, sarebbe avvenuto un incidente mortale. L'auspicio è che non si verifichi mai più una morte così assurda a Venezia, dove tutti invece dovrebbero godersi la visita senza correre rischi. Alla famiglia tedesca colpita da questo grave lutto va tutto il cordoglio dei veneziani. A volte si crede nella fatalità, ma stavolta il destino è stato davvero troppo crudele. Nelle foto vediamo il luogo del tragico incidente con una bandiera di San Marco a mezz'asta e con dei fiori, ma anche alcune gondole listate a lutto.
7 commenti:
Grazie come sempre per i tuoi articoli. Avevo provato a leggere la notizia qui da Auckland, ma non avevo compreso bene cosa fosse successo.
Forse dev'essere fatto qualcosa considerando che gondolieri e passeggeri sono i piu' vulnerabili nel canale.
Mi dispiace molto che sia accaduto.
Certamente una tragedia.
podi-.
Noi veneziani siamo stanchi che la città venga riempita come un panino imbottito di turisti, oltretutto a discapito dei residenti che fatalmente, per tutta una serie di motivi, lasciano la città.
Non c'è alcuna proporzione tra il riversarsi in città di un numero sempre crescente di turisti e i residenti che lasciano.
E' per il motivo sopra ricordato che il traffico in Canal Grande è sempre più caotico.
Oltretutto, varie amministrazioni fanno capire che la prospettiva è un'ulteriore incentivazione del numero dei turisti. Da considerare, al riguardo, la prevista espansione dell'aeroporto Marco Polo.
E i veneziani rimasti, guardano.
Bisogna assolutamente ridurre il traffico motorizzato in Canal Grande troppe barche a motore, si lasci lo spazio ai remi che sono i veri rappresentanti di Venezia.
Gianfranco Dall'Omo
Un altro duro monito che dovrebbe convincere chi di dovere che il traffico di qualsiasi tipo di natante sul Canal Grande e sul bacino di San Marco deve essere rigorosamente disciplinato, ADOTTANTO OVE NECESSARIO ANCHE DIVIETI ASSOLUTI DI TRANSITO.
Se così non sarà e prevarrà ancora la cieca logica del profitto prima o poi ci troveremo,ahinoi,a piangere per dei drammi ben più gravi.
Ciao Fausto, purtroppo a Venezia non si può fare come in altre città creando delle zone "pedonali" contro il traffico delle vetture. Si potrebbe però, come di ci bene tu, togliere molte paline per allargare lo spazio a disposizione e, possoibilmente, limitare una spazio di manovra per i mezzi pubblici. ALtro modo, proibire il pasaggio in Canal Grande dei mezzi privati, ma ho l'impressione che possa essere fattibile. Se uno deve andare dal Bacino Orseolo al Canale di Cannaregio, come potrebbe non passare per il Canal Grande? Salvo non trovare un passaggio verso le Fondamente Nove, che comunque allungherebbe di molto il percorso.
Quando vieni a trovarmi? So che hai poco tempo e quindi pazienza.
E cosa possiamo dire dopo gli ultimi sviluppi.....!!!
ciao luci
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