martedì 31 agosto 2010

Biennale Architettura 2010: Giardini


La Biennale Architettura 2010 di Venezia ha preso il via ufficialmente domenica 29 agosto. Le sedi tradizionali per le esposizioni della Biennale Architettura 2010 sono Giardini e Arsenale, ma in altre decine di luoghi di Venezia sono presenti gli spazi espositivi delle nazioni che non hanno un proprio padiglione fisso. I giorni 26, 27 e 28 di agosto sono stati dedicati alle "vernici", ossia le presentazioni agli addetti ai lavori delle varie sedi. Fin dal primo giorno di apertura c'è stata un'affluenza record per visitare la Biennale Architettura 2010 che Venezia ospiterà fino al 21 novembre. Il prezzo del biglietto per accedere alla Biennale Architettura 2010 è di 12 euro (studenti), di 16 euro (ridotto) e 20 euro (intero) e dà diritto a visitare le due sedi espositive, Giardini e Arsenale, anche in diversi giorni. Due sono infatti i tagliandi presenti nel biglietto. L'orario di apertura è dalle ore 10,00 alle 18,00, il giorno di chiusura ai Giardini è lunedì, mentre per l'Arsenale è martedì. Ieri mia figlia Sara ha avuto l'opportunità di visitare la Biennale ai Giardini e ne è rimasta abbastanza impressionata, spiccatamente dal Padiglione Italia. Devo quindi alla mia inviata speciale un grande ringraziamento per le foto gentilmente concesse per illustrare questo articolo: tutte le foto le ha scattate infatti lei. Sara ha scelto anche le immagini che credeva potessero illustrare meglio la Biennale Architettura 2010 ai Giardini.









lunedì 30 agosto 2010

Ponte del Diavolo


Il Ponte del Diavolo si trova a Torcello, che è un'isola della Laguna di Venezia. Il Ponte del Diavolo presenta la caratteristica mancanza di parapetti che era tipica dei ponti antichi edificati al tempo della Serenissima. Il Ponte del Diavolo sotto questo aspetto assomiglia al Ponte Chiodo che è posto a Cannaregio: entrambi non hanno le spallette. In città circola una leggenda sul Ponte del Diavolo che vi riassumo brevemente. Durante il periodo dell'occupazione austriaca di Venezia una giovane locale si innamorò, ricambiata, di un soldato austro-ungarico. Il loro amore fu osteggiato però dai genitori di lei, che non volevano che la figlia sposasse uno straniero occupante. Nel frattempo il soldato venne ucciso in maniera misteriosa a Venezia e la ragazza cadde in depressione, rifiutando anche il cibo poiché voleva morire a sua volta. Fu allora che un'amica le consigliò di parlare con una strega. Dopo che le venne spiegato il problema ed essere stata pagata, la strega le disse che avrebbe potuto rivedere il suo amato se in una notte di luna piena avesse consegnato le anime di sette bambini al diavolo. Si stabilì di incontrare il diavolo in un luogo che non fosse frequentato di notte, il posto più adatto sembrò un ponte di Torcello. Quindi la strega, la notte seguente, evocò il diavolo in persona che indicò alla ragazza il suo innamorato sulla sponda opposta del ponte. La ragazza felice attraversò il ponte e se ne andò con il suo uomo verso posti ignoti e non tornarono mai più. Qualche giorno dopo, però, la strega morì altrettanto misteriosamente, senza aver onorato il suo patto. Da allora tutte le notti di luna piena, il diavolo, sotto forma di un gatto nero, aspetta invano sul ponte che gli venga pagato il suo debito di anime.
Il Ponte del Diavolo in restauro vi è rimasto a lungo l'ultima volta, esso è stato riaperto il 6 agosto del 2009. Il Ponte del Diavolo rappresenta uno dei luoghi più curiosi e pittoreschi di Torcello, la sua costruzione risale al '500. Sembra che anche al giorno d'oggi l'influsso del demonio non sia del tutto scomparso da quel ponte. Infatti chiunque si diriga a piedi dal pontile di Torcello verso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, vedrà lungo la riva il Ponte del Diavolo e sentirà la "tentazione" di farsi fare una foto (vedi ultima immagine).




domenica 29 agosto 2010

Arcobaleno a Venezia


L'arcobaleno a Venezia non si vede poi così spesso, infatti camminando per le strette strade della città si ha una visibilità limitata del cielo. Allora per me è stato un piacere vedere l'arcobaleno a Venezia o per lo meno uno scorcio di esso, ieri sabato 28 agosto 2010 intorno alle 18,20. L'ideale per ammirare l'arcobaleno a Venezia sarebbe di trovarsi nella laguna, ma anche poterlo fotografare come sfondo di un monumento della città darebbe grosse soddisfazioni. Per uno scatto simile ci vorrebbe oltre che alla bravura, anche una buona dose di fortuna. L'arcobaleno poi è un fenomeno atmosferico che dura pochi minuti e quindi anche a Venezia è essenziale trovarsi in un buon posto per poterlo "catturare" con la macchina fotografica. Dopo il temporale vedere l'arcobaleno mi dà comunque una sensazione di serenità.



sabato 28 agosto 2010

Pavimento alla Palladiana


Il pavimento alla palladiana si trova a volte a Venezia, in sostituzione della classica pavimentazione stradale fatta con i masegni. Il pavimento alla palladiana si costruisce con dei pezzi irregolari di pietra rossa che vengono incastrati a mosaico. Il fondo del pavimento alla palladiana è costituito da sabbia e cemento, mentre tra i pezzi di pietra si mette la boiacca che serve da collante. I frammenti di pietra sono di varie misure, per una lunghezza tra i 10 e 20 centimetri, mentre lo spessore del pavimento alla palladiana va dai 2 ai 5 cm.. Fare un pavimento alla palladiana costa molto meno di quello in masegni, per cui si potè assistere, durante gli anni '70 del secolo scorso, al proliferare di quel tipo di pavimentazione, approfittando di controlli davvero poco efficaci. In quegli anni sparirono centinaia di masegni dai loro luoghi di origine, sostituiti senza tanti scrupoli dal pavimento alla palladiana. Per vederne solo alcuni esempi, mi vengono in mente Calle delle Botteghe e i lati di Rio Terà dei Ognissanti, entrambi localizzati a Dorso Duro. Chissà mai se le autorità attuali potrebbero ancora indagare e stabilire dove finirono quei masegni: impossibile anche solo pensare che tutti i masegni di quelle strade fossero danneggiati al punto da farli sostituire in blocco. Quella fu una spoliazione indebita di Venezia che ancora grida vendetta, io ho fatto solo degli esempi ma altre calli subirono la stessa sorte in città. Naturalmente la posa in opera del pavimento alla palladiana risulta più facile rispetto a quella che si deve effettuare con i masegni, perché i pezzi di pietra rossa sono molto più leggeri e maneggevoli. Tuttavia, a causa del loro spessore ridotto, sono anche più soggetti a rotture e la manutenzione deve essere fatta più di frequente. Nelle foto vediamo un operaio mentre scalpella un tratto di pavimentazione alla palladiana. I frammenti andati inevitabilmente distrutti verranno poi sostituiti con dei pezzi nuovi di pietra rossa, formando un grossolano (e antiestetico per Venezia) pavimento a forma di mosaico. Chiunque ami Venezia, assieme ai veneziani, deve tenere d'occhio le strade della città affinché tali atti di appropriazione indebita dei masegni non abbia più a ripetersi.




venerdì 27 agosto 2010

Canal Grande di Sera


Il Canal Grande di sera offre momenti di relax dopo che la città è stata "assediata" dai turisti per tutto il giorno. Il Canal Grande di sera è calmo e tranquillo, percorrerlo in gondola o con il vaporetto regala delle belle emozioni. Questa via d'acqua, già splendida di giorno con la luce del sole, diventa magica di sera. Anche i palazzi del Canal Grande diventano misteriosi con le luci soffuse che si notano al loro interno. Vedere il Canal Grande di sera è un'esperienza da provare, che consiglio di effettuare almeno una volta a chi viene a visitare Venezia. Per percorrere il Canal Grande di sera prendete il vaporetto della linea 1. Sarà un breve itinerario che vi farà sognare ad occhi aperti.

giovedì 26 agosto 2010

Vera da Pozzo poco Rispettata


Una vera da pozzo poco rispettata l'ho vista qualche tempo fa. La vera da pozzo in questione era piena di damigiane vuote. Essendo la vera da pozzo all'interno di una proprietà privata in teoria nessuno potrebbe dire nulla. Tuttavia anch'essa meriterebbe di essere rispettata in quanto antica e parte di un'edilizia minore ormai scomparsa. Il signore accanto alla vera da pozzo non se ne cura più di tanto, anzi, si pulisce una scarpa senza scomporsi. A questo punto mi vedo costretto a cambiare di idea. In quella vera da pozzo sarebbe stato meglio metterci dei fiori o una pianta, seppure con il rischio di romperla per colpa delle radici, piuttosto che vederla usata come un contenitore di damigiane. E poi è inutile dire che il mancato decoro della città è tutta colpa dei turisti se poi sono gli stessi veneziani a dare il cattivo esempio.
Venezia merita rispetto da tutti: turisti e veneziani, nessuno escluso.


mercoledì 25 agosto 2010

Casa di Otello


La Casa di Otello si trova a Venezia, o almeno così vuole la tradizione. La Casa di Otello è localizzata nel sestiere di Dorso Duro, in Campo dei Carmini, a poche decine di metri da Palazzo Zenobio. Quella che ora viene chiamata la Casa di Otello un tempo era un palazzo di proprietà della famiglia nobile Civran. Adesso di quella costruzione è rimasta solo una pregevole scultura in marmo risalente al '400 rivolta verso il canale. Essa rappresenta un paggio che regge uno scudo con lo stemma dei Civran. Il personaggio di Otello fu reso immortale dal grande commediografo inglese Shakespeare che fece di lui uno degli uomini più universalmente noti per la propria gelosia. Otello era infatti estremamente geloso dell'affascinante Desdemona che viveva, sempre secondo la tradizione, nel bellissimo Palazzo Contarini-Fasan. Quest'ultimo è uno degli edifici più ammirati del periodo gotico veneziano, ed è visibile lungo il Canal Grande di fronte alla Basilica della Madonna della Salute. La Casa di Otello invece è posta non lontana da Campo Santa Margherita, dal Chiostro dei Carmini e dalla omonima Scuola Grande che racchiude al suo interno alcuni tra i maggiori capolavori di Giambattista Tiepolo. La fermata del vaporetto più vicina per arrivare alla Casa di Otello è "S. Basilio" (linea 2), ma essa è facilmente raggiungibile anche dai pontili di "Ca' Rezzonico" e "Piazzale Roma".



martedì 24 agosto 2010

Gita in Barca di Domenica


La gita in barca di domenica è un classico a cui i veneziani non intendono rinunciare. La gita in barca è paragonabile alla gita "fuori porta" che si usa fare in terraferma di domenica o durante le altre festività. La condizione indispensabile è che ci sia una bella giornata di sole o almeno che non sia troppo nuvoloso. La gita in barca la domenica vede come mete preferite dai veneziani le isole della laguna quali le Vignole o Sant'Erasmo, ma anche destinazioni più lontane quali la spiaggia degli Alberoni o la foce del fiume Sile. Chi dispone di barche dotate di motori potenti se ne va più distante, perché in caso di maltempo può rientrare velocemente a Venezia. Chi invece ha un motore vecchio o delle barche piccole preferisce fare la sua gita di domenica nei pressi di Venezia, magari dietro alla Giudecca. Durante l'estate si approfitta molto per usare le barche nella Laguna di Venezia. Io le trovo comode e con esse si ha più libertà di movimento. Chi non ha la barca di domenica si deve accontentare di andare alle spiagge del Lido tra una moltitudine di persone, per non parlare dello scomodissimo viaggio di ritorno, dentro a vaporetti stracolmi di persone accaldate. Nella prima foto vediamo alcuni amici fare una gita in barca di domenica in laguna, nella seconda ci si beve una birra in compagnia. Nella terza immagine si nota una piccola barca con alcune ragazze a bordo, di cui una di esse guida "a manetta" (ossia senza volante) senza alcun problema. Infine verso sera, quando è terminata la gita, chi non ha un proprio spazio riservato, la barca la deve riportare in cantiere. E' un peccato che l'estate sia così breve.




lunedì 23 agosto 2010

Interno Campanile di Santo Stefano


L'interno del Campanile di Santo Stefano offre davvero tante cose da vedere e da scoprire. Un campanile pendente quale è quello di Santo Stefano riserva quindi delle sorprese e un'ascesa alla cella campanaria tutt'altro che agevole. Approfitto subito delle immagini per parlare della mia ascesa al Campanile di Santo Stefano, che da anni attirava (e aumentava) la mia curiosità. Sotto al titolo si può già intuire la pendenza del Campanile, solo guardando un'immagine scattata dal piano terra verso la sommità. Ma facciamo un passo indietro. Quindi entriamo dalla porta di ingresso del Campanile di Santo Stefano oltre la quale ci si trova al suo interno. A sinistra si nota una scala che scende verso un'altra stanza, completamente inondata, a dimostrazione di quanto sia salito il livello medio dell'acqua nei canali di Venezia dall'epoca della costruzione del campanile. Al centro della prima stanza si trova un'apparecchiatura che potrebbe segnalare la minima variazione di inclinazione del campanile. In effetti dalla macchina parte un tubo di plastica che arriva fino alla sommità del campanile. All'interno del tubo c'è un pendolo che registra le eventuali oscillazioni del Campanile di Santo Stefano. Il campanile è continuamente monitorato, al giorno d'oggi come lo fu in passato. Si vedono ovunque date incise su marmo che corrispondono a verifiche, e poi vetrini, pistoni e quant'altro possa servire a rilevare dei movimenti all'interno del campanile. La data che più si ripete è quella del 1904, anno in cui furono costruiti i contrafforti che sostengono la parte pendente del Campanile di Santo Stefano. Quindi si prosegue la salita lungo rampe inclinate con rari scalini. Tali rampe sono costituite da mattoni e tavelle. L'ascesa va fatta con calma perché la strada per arrivare in cima è lunga. Man mano che si sale si ha la netta sensazione della pendenza di questo campanile, che è di due metri dalla cima alla base. Al termine di ogni rampa per fortuna si trova un'apertura verso l'esterno che consente di respirare un po' di aria fresca. Dopo una quindicina di minuti di faticosa salita si giunge all'ultima rampa di scale e finalmente all'aria aperta. La cella campanaria dispone di 4 campane e offre un'incomparabile vista di Venezia. Sempre sulla cella campanaria è posizionata una scala a pioli in legno per arrivare sulla sommità del Campanile di Santo Stefano. Passo molto tempo a scattare centinaia di foto del bellissimo panorama che mi circonda da un'altezza considerevole. Qui si avverte la massima pendenza ed è proprio un'insolita sensazione. Una campana si mette improvvisamente a suonare e con il suo frastuono mi riporta alla realtà. E' tempo di scendere, purtroppo. Tornando giù è meglio non guardare al di sotto perché le vertigini si fanno sentire, amplificate dalla notevole inclinazione. Alla fine della discesa tiro un sospiro di sollievo, ma provo una grande soddisfazione per essere salito sul mio primo tra i campanili pendenti di Venezia. E mi riprometto che non sarà l'ultimo.











domenica 22 agosto 2010

Vedere la Regata Storica Gratis


Vedere la Regata Storica gratis si può: "Basta conoscere i posti giusti!", dirà qualcuno. E allora vediamo di suggerire qualche posto da dove vedere la Regata Storica senza dover pagare. Facciamo una premessa. Dai luoghi che si trovano prima di San Tomà si potrà veder passare solo una volta il corteo storico e le quattro regate in programma. Oltre la zona di San Tomà, dove è presente la Machina (tribuna galleggiante che ospita le autorità e dove vengono effettuate le premiazioni), la Regata Storica passa due volte. Sia il corteo storico con le bissone che le regate, devono compiere vogando tutto il Canal Grande ed andare fino al giro del paletto (una specie di giro di boa) posto nelle vicinanze della Stazione e ritornare indietro per il medesimo percorso. Passiamo quindi ad elencare alcuni luoghi lungo il Canal Grande da dove vedere la Regata Storica gratis, ricordandoci che vale sempre la regola "chi prima arriva, meglio alloggia", ossia per vedere bene la Regata Storica bisogna trovare un posto con largo anticipo. Non possiamo infatti pretendere di avere un'ottima vista di questo evento arrivando in Canal Grande all'ultimo minuto.

Vedere la Regata Storica Gratis (sponda sinistra del Canal Grande):
Punta della Dogana e Campo della Salute. Campo San Vio. Campo della Carità(Accademia). Presso traghetto di Ca' Rezzonico (vicino alla fermata del vaporetto). Riva del Vin. Campo de la Pescaria (presso Mercato di Rialto). Fondamenta dell'Olio. Campo S. Stae. Fondamenta del Megio. Fondamenta del Traghetto (vicino al Museo di Storia Naturale). Riva di Biasio.

Vedere la Regata Storica Gratis (sponda destra del Canal Grande):
Fondamenta del Traghetto di S. Maurizio. Campo S. Vidal. Campo San Samuele. Campiello del Teatro (presso pontile "S. Angelo"). Riva del Carbon. Campiello del Remer. Campo San Marcuola. Fondamenta Crotta.

Esistono inoltre altre rive più piccole che però hanno degli spazi ridotti e non offrono molto posto per gli spettatori. Non ho inserito volutamente le rive con i pontili (che essendo privati potrebbero essere interdetti al pubblico, oppure con ingresso a pagamento), e gli stazi con i traghetti delle gondole. Ho già dedicato un articolo simile su questo argomento, con il titolo "Da dove guardare la Regata Storica?", che potrebbe essere utile. Potete trovare i luoghi che ho elencato per vedere la Regata Storica gratis su Google Maps, oppure sulla mappa virtuale di Venezia di Venice Connected.
Chi volesse stare al sole dovrebbe privilegiare la riva destra del Canal Grande, chi invece preferisce rimanere all'ombra dovrebbe optare per la riva sinistra (esclusa Riva del Vin).
Come consiglio finale raccomando di fare dei sopralluoghi la mattina sui posti dai quali vorreste assistere alla Regata Storica. Per verificare la situazione e l'accessibilità, ossia per non trovare brutte sorprese al pomeriggio. Non mi resta che augurare una buona visione della Regata Storica a tutti coloro che saranno a Venezia la domenica del 5 settembre 2010.


sabato 21 agosto 2010

Bivacchi in Piazza San Marco


I bivacchi in Piazza San Marco che avevo visto domenica scorsa mi avevano lasciato perplesso (vedi prime due foto). I bivacchi in Piazza San Marco sono davvero indecorosi, inaccettabili per una città d'arte quale è Venezia. Nei giorni scorsi i bivacchi in Piazza San Marco sono stati segnalati alle autorità che hanno promesso più severità e finalmente si sono decise di tentare almeno di arginare questo pessimo atteggiamento collettivo. Non si tratta infatti della singola persona ma di centinaia di turisti che si siedono per terra sul "liston" di Piazza San Marco ma anche sui gradini delle Procuratie Nuove e Nuovissime. C'è chi si riposa e chi consuma un pasto, rendendo l'area marciana un'enorme zona usata per i pic-nic. Nonostante ci siano da tempo dei cartelli con la scritta "E' vietato mangiare e bere seduti in Piazza San Marco". Allora ieri mi sono deciso a tornare in Piazza San Marco per vedere quali misure fossero state adottate per eliminare i bivacchi. Ho notato subito delle pattuglie della Polizia Municipale nella zona ovest della Piazza. Gli agenti intimavano ai turisti (increduli, a giudicare dalle espressioni delle loro facce) di alzarsi dai gradini e di non mangiare, poichè questo è vietato da un regolamento comunale. E dovrebbe esserlo anche per chi ha un minimo di educazione civica. Le persone si alzavano e quando gli agenti si allontanavano esse tornavano a sedersi, in pratica facendosi beffe dei divieti. Gli agenti quando sono esasperati potrebbero anche fare delle contravvenzioni, ma credo che tali gesti possano dare un'immagine di Venezia troppo intollerante verso i turisti. Comunque mentre gli agenti erano impegnati in quella zona, presso la staccionata del cantiere del Campanile di San Marco una famigliola consumava il proprio pasto. La situazione non era sotto controllo neanche per quanto riguarda il divieto di dare da mangiare ai colombi a Venezia. E cosa dire degli adulti che si siedono sopra ai leoncini in marmo?
Questo articolo non vuole essere una critica verso la Polizia Municipale o i vigili urbani che da quanto ho visto io ce la mettevano tutta per riportare l'ordine in Piazza San Marco. Piuttosto vorrei sensibilizzare le persone che si recheranno in futuro a Venezia a tenere un comportamento consono e adatto al contesto in cui si troveranno. In mancanza di collaborazione dei turisti tutti gli sforzi dei vigili urbani saranno inutili. L'area da monitorare è infatti troppo vasta e nonostante i controlli in atto senza una cooperazione dei turisti la lotta ai bivacchi in Piazza San Marco sembra già persa in partenza.










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